il profilo delle 21 tappe

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Mentre il percorso è stato svelato solo questo lunedì, ecco spiegato nel dettaglio il profilo delle 21 tappe del Giro d’Italia 2025.

Il profilo delle tappe del Giro 2025

1a tappa (09/05): Durazzo – Tirana (164 km)

Una tappa che offre un terreno vario con un finale impegnativo che metterà subito in luce i leader. Il percorso parte dalla costa verso l’interno e la capitale dal passo Gracen con un circuito finale che consente la doppia salita del Surrel con pendenze superiori al 10% nella prima parte.

2a tappa (10/05): CLM individuale / Tirana → Tirana (13,7 km)

Cronometro per specialisti. Si prevedono medie piuttosto elevate data la configurazione delle strade molto veloci, intervallate solo da inversioni a U o tornanti stretti che richiederanno ripartenze regolari. Una breve salita a metà tappa precede l’arrivo ad alta velocità.

3a tappa (11/05): Valona → Valona (160 km)

Una tappa mista con numerosi sali e scendi nei primi tre quarti del percorso, prima di due nuove salite significative, la seconda delle quali di oltre 10 km sopra i 1000 m. Lunghissima discesa verso Valona, ​​dove è prevista una volata.

4th stage (13/05): Alberobello → Lecce (187 km)

Una tappa favorevole ai velocisti, che dovranno affrontare solo una piccola asperità in partenza, prima di affrontare rettilinei molto veloci, costellati di centri abitati. Sul circuito finale è previsto uno sprint massiccio.

5th stage (14/05): Ceglie Messapica → Matera (144 km)

Terzo passo che può favorire la crescita delle cosce, a patto di superare le sfide della giornata. Talvolta si è ridotto a poco ma, finora, a Matera hanno sempre regnato i velocisti. La prima parte è veloce, sulla costa metapontina, per poi rientrare nell’entroterra con diverse salite per giungere al finale, in discesa.

6a tappa (15/05): Potenza → Napoli (226 km)

Arrivo a Napoli, dove è previsto uno sprint massiccio. Lunga tappa attraverso l’alta Basilicata e l’Irpinia prima di arrivare nel napoletano, aggirando il Vesuvio e dirigendosi verso il golfo e via Caracciolo.

7th stage (16/05): Castel di Sangro → Tagliacozzo (168 km)

La tappa appenninica offre il primo arrivo in vetta, dopo una giornata breve e intensa, con non poche difficoltà: Roccaraso al via, poi, dopo la lunga discesa da Pian delle Cinque Miglia a Sulmona, le salite del Monte Urano e del Vado della Forcella sul Monte Sirente. Le salite e le discese continuano fino all’ultima salita della giornata, da Tagliacozzo a Marsia, con pendenze superiori al 10% negli ultimi 3 chilometri.

8th stage (17/05): Giulianova → Castelraimondo (197 km)

La grande tappa dell’Appennino presenta un dislivello notevole (3.700 m). Il percorso lascia la costa adriatica e lascia la pianura alle spalle per intraprendere salite familiari sulla Tirreno-Adriatico, salendo a Sassotetto (passo di Santa Maria Maddalena), Montelago, Castel Santa Maria e Gagliole. Abbastanza per suddividere il gruppo in numerosi piccoli gruppi.

9° tappa (18/05): Gubbio → Siena (181 km)

La tappa dei sentieri “sterrati” ripete in parte il finale delle Strade Bianche. Dopo l’avvicinamento al Senese, si affrontano cinque tratti sterrati resi celebri dalla “classica più meridionale del nord” per un totale di 29,5 km: Pieve a Salti (8,0 km), Serravalle (9,3 km), San Martino in Grania (9,3 km), Monteaperti (0,6 km), Colle Pinzuto (2,3 km). L’ingresso a Siena avviene da Fontebranda attraverso il Muro di Santa Caterina prima di arrivare a Piazza del Campo.

Primo giorno di riposo (19/05)
10a tappa (20/05): CLM individuale / Lucca → Pisa (28,6 km)

Una cronometro molto veloce con una piccola salita intermedia (non elencata nella classifica delle montagne). Il percorso ripete in gran parte quello del 1977, con la vittoria di Knudsen. I corridori iniziano con un’inversione a U attorno alle mura di Lucca (come nel prologo del 1984) prima di dirigersi verso Pisa passando per il Foro di San Giuliano e San Giuliano Terme. Il crono corre lungo l’acquedotto mediceo fino all’Arno e infine raggiunge il traguardo accanto alla torre pendente di Piazza dei Miracoli.

11a tappa (21/05): ViareggioCastelnovo ne’ Monti (185 chilometri)

Un passo di mezzo difficile. Da Viareggio il percorso risale la Garfagnana passando per Barga e Castelnuovo. Poi tutto cambia. A 25 anni dalla sua ultima apparizione, ritorna la salita del San Pellegrino in Alpe con i suoi tratti al 20%. Una lunga discesa si snoda attraverso i boschi dell’Appennino fino a Cerredolo, dove i corridori attaccano la salita del Toano. Infine, a 10 km dall’arrivo, la salita della Pietra di Bismantova è emblematica della località d’arrivo.

12a tappa (22/05): ModeneseViadana (172 chilometri)

Una volata imponente nel cuore della pianura padana. La tappa inizia con un circuito sulle strade dei Castelli Matildici per poi dirigersi verso la pianura. Dopo un primo passaggio per Viadana, il circuito attraversa Sabbioneta.

13a tappa (23/05) Rovigovicentino (180 chilometri)

Il percorso è (quasi) completamente pianeggiante fino al primo passaggio sul traguardo. Tra Rovigo e Vicenza c’è solo una breve pausa di salita a Castelnuovo, sui Colli Euganei. Giunti a Vicenza, dopo il primo passaggio su Monte Berico, i corridori affronteranno due giri di un circuito impegnativo, passando per Pilla e Monte Berico stesso, fino all’arrivo sul muro che vide trionfare Gilbert nel 2015.

14a tappa (24/05): TrevisanoNova Gorica/Gorizia (186 chilometri)

Tappa pianeggiante attraverso la pianura veneta e la pianura friulana. Dopo Cormons i corridori affronteranno le salite e le discese del Collio (Brda in sloveno) e due giri del circuito che collega le due località di Nova Gorica e Gorizia, con la salita di Saver che fungerà da trampolino di lancio prima del pacchetto finale.

15th stage (25/05): Fiume Veneto → Asiago (214 km)

Tappa di montagna “prealpina” che presenta alcune salite “dimenticate” negli ultimi tempi. A Fiume Veneto, per un omaggio a Bottecchia nell’anno del centenario della sua seconda vittoria al Tour. A Romano d’Ezzelino, per una salita al Monte Grappa sul versante storico della Strada Cadorna (utilizzato come senso di discesa negli ultimi 15 anni). La corsa ridiscende a Feltre per poi risalire l’Altopiano dei Sette Comuni da Enego fino all’arrivo ad Asiago.

Secondo giorno di riposo (26/05)
16a tappa (27/05): Piazzola sul BrentaSan Valentino (199 km)

Una tappa molto difficile con il maggior dislivello del Giro (4800m) sicuramente tra le più decisive per la classifica finale. Dopo la partenza da Villa Contarini a Piazzola sul Brenta, i corridori entreranno in Trentino dalla Val d’Astico attraverso il Valico della Fricca, da dove non ci sarà un metro di tregua, raccordando una sequenza di salite e di discese con La Fricca, Candriai (prima metà del Bondone), Vigo Cavedine, la durissima Santa Barbara (o Monte Velo) e la salita finale verso San Valentino da Brentonico.

17a tappa (28/05): San Michele all’AdigeBormio (154 chilometri)

Palcoscenico di fughe e di grandi manovre volte a sovvertire l’ordine costituito. Le salite principali, compreso il Mortirolo, sono piuttosto lontane dall’arrivo, ma l’arrivo è sempre in salita, anche se le pendenze sono moderate, quindi il minimo cedimento può portare a distacchi importanti.

18a tappa (29/05): MorbegnoCesano Maderno (144 chilometri)

Una “tappa di riposo” con probabile sprint finale, l’ultima prima di Roma. Dopo un inizio pianeggiante e la facile salita del Colle Balisio, ci avviciniamo ad alcuni imprescindibili per amatori della zona nord di Milano come Colle Brianza (culminante a Ravellino) e Sirtori. Gli ultimi 50 chilometri sono perfettamente pianeggianti, con un veloce circuito finale di 12,5 km da percorrere due volte.

19a tappa (30/05): BiellaChampoluc (166 chilometri)

Grande tappa alpina. Dopo la salita della Serra dopo Biella e un breve passaggio nella valle della Dora Baltea, si susseguono tre grandi salite di 16 km ciascuna con notevoli dislivelli: Col Tzecore (fino al 15% di pendenza), Col Saint-Pantaléon e Col de Joux. Discesa verso Brusson, prima della salita finale, la cui vetta si raggiunge a 5 km dall’arrivo di Champoluc (Ayas).

20a tappa (31/05): OcchialiSestriere (203 chilometri)

Tappa decisiva del Giro se i distacchi non sono particolarmente elevati. Ripercorriamo gran parte del viaggio in solitaria di Chris Froome durante il Giro 2018. Prima tappa in Valle d’Aosta e Valli di Lanzo. Salire come aperitivo il Col du Lys verso il Colle delle Finestre, la Cima Coppi con i suoi 8 km di sterrato al 9%. Breve discesa e salita finale verso Sestriere.

21a tappa (01/06): RomaRoma (141 chilometri)

Tappa finale del corteo molto simile a quella degli anni precedenti con un primo giro andata e ritorno verso la costa poi un percorso di pochi giri del circuito urbano.

Credit: Giro d’Italia

Francia

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