Steven Henry ha seguito con occhio attento il campionato francese su pista Elite di Loudéac. Ha ritrovato anche i protagonisti del Campionato Francese del Futuro che si è svolto il giorno di Ognissanti, negli stessi luoghi, due mesi prima del loro passaggio nella categoria Espoirs. Il ct della Nazionale conta anche su questi giovani germogli per rinnovare e ampliare il gruppo su cui potrà contare in questo anno post-olimpico che permette tutte le ricostruzioni.
DirectVelo: Hai un’idea precisa del programma di quest’anno?
Steven Henry: Potrebbe ancora cambiare, non abbiamo ancora tutte le informazioni dall’UCI, in particolare le due date mancanti per la Coppa del Mondo, anche se non faremo tutti e tre i round. Ne faremo uno e forse un secondo se non è troppo lontano. Siamo in un anno di transizione con molti rinnovi. La selezione per l’Europeo sarà molto giovane e rinnovata. Voglio integrare nel collettivo i diplomati delle Juniores, gli U23, mentre prima avevamo le Olimpiadi separatamente. Quest’anno avremo gli Juniores che rimarranno una categoria separata, ma gli U23-Elites formeranno un solo gruppo per iniziare con un collettivo più ampio. Oltre ai Mondiali, ci saranno gli Europei a febbraio, gli Europei giovanili a luglio e i Mondiali a fine anno.
“RIPRISTINEREMO L’IMPORTANZA DEGLI EVENTI DI PLOONE”
Ci saranno così tanti stage?
Ridaremo importanza agli eventi di gruppo nella preparazione. Abbiamo fatto molti corsi orientati all’inseguimento di squadra, ce ne sarà sempre un po’ ma ci saranno anche gare di gruppo simulate. Cercheremo di andare anche ai Gran Premi anche se non ce ne sono molti. Nel 2025 e nel 2026 vogliamo riqualificare un collettivo e integrare i più giovani. Un campionato resta importante perché ci sono titoli e maglie ma so benissimo che la squadra che tra un mese andrà in Europa non sarà protagonista vista la giovinezza del collettivo.
Ci sarà una squadra di inseguimento a Zolder?
Sì, ci sarà un inseguimento a squadre, e anche all’unica Coppa del Mondo di cui siamo a conoscenza, in Turchia. C’è anche l’obbligo regolamentare di partecipare all’inseguimento a squadre in Europa se vogliamo farlo al Mondiale in Cile. Ma quasi partiamo con una squadra di Juniores.
Dovresti sempre praticare la tecnica dell’inseguimento di squadra durante l’allenamento?
Bisogna mantenere una tecnica e dato che sono corridori nuovi, devo anche conoscerli per posizionarli bene per dargli un posto e associarli bene. E’ tutto questo lavoro che è interessante. Ma per quanto riguarda l’inseguimento della squadra, tra due anni faremo il punto per sapere come pianificheremo Los Angeles con questo evento.
“STAGE UN PO’ PIÙ LUNGHI”
È più semplice dire ai gruppi sportivi che lavoriamo su gare in gruppo?
No, è un po’ lo stesso che si tratti dell’inseguimento o delle gare di gruppo. Quello che possiamo immaginare per un atleta come Benjamin (Thomas) è chiedergli di venire per allenamenti un po’ più brevi o che alcuni atleti arrivino all’ultimo momento come hanno potuto fare Morkov o Kluge. Può ridurre il tempo in pista per atleti target come Benjamin, Oscar (Nilsson-Julien) con piccoli blocchi di 4-5 giorni invece di dieci giorni.
Cosa porta ai gruppi sportivi la presenza del loro corridore nella squadra di atletica francese?
Sono convinto da 11 anni che sono qui che sia molto complementare. Che si tratti degli sforzi lattici, degli sforzi specifici che possiamo compiere in pista, abbiamo difficoltà a riprodurli su strada. Bryan Coquard è presente a questo Campionato francese e penso che gli farà il massimo bene per il Tour Down Under. Il corridore ne è già convinto, questo è già un buon punto. C’è necessariamente complementarità nel loro lavoro fisico quotidiano. Quindi è sicuramente positivo.
Hai paura che qualche pilota quest’anno farà meno pista a causa di un cambio di squadra in trasferta?
Se lo si fa con buona intelligenza, se si resta in una logica complessiva di sviluppo, non è un problema. Se parliamo di Oscar è un anno importante per lui, sta passando ai professionisti (al Conti Groupama-FDJ). Avrà un programma di pista più adattato, più breve con un tema di pista, con promemoria molto piccoli ma che si inseriscono nel suo allenamento quotidiano. Siamo fortunati che quest’anno 2025 sia di transizione per loro e che dia una possibilità ai corridori presenti al Campionato francese come Camille Charret, Ellande Larronde, Lucas Menanteau, Erwan Besnier che stanno disputando un grande campionato, che vedremo sotto la guida francese maglia della squadra.
A proposito di concorrenza, ti piacerebbe la creazione di un piccolo circuito che si espanda in Francia?
Questo era già il mio desiderio undici anni fa quando arrivai nella squadra francese. Il circuito deve svilupparsi. C’è il circuito estivo con la Coupe de France per i giovani. Ma in inverno, a questo scopo possono essere utilizzati i velodromi al coperto. So che Erwan (Besnier) è venuto a correre a Bourges, qui a Loudéac. L’ideale sarebbe organizzare eventi internazionali di classe C2 ma questi eventi possono già fare bene nella preparazione invernale dei camionisti.