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le forme gravi della malattia possono invecchiare il cervello di 20 anni

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Qual è l’impatto a lungo termine del Covid-19 sul cervello? La domanda ha tormentato i ricercatori negli ultimi anni. Numerose pubblicazioni hanno fornito alcune risposte.

Sappiamo, ad esempio, che alcuni pazienti con Covid lungo, cioè sintomi prolungati che persistono 4 settimane dopo l’infezione, riferiscono diversi disturbi cognitivi: perdita di concentrazione, stanchezza intellettuale, problemi di memoria, sensazione di pensieri lenti, difficoltà di pianificazione, risoluzione di problemi o anche gestire più compiti contemporaneamente… Per chi ne soffre, questa nebbia cerebrale pesa molto sulla vita quotidiana.

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Covid lungo: un colpo da 20enne a un anno dal ricovero

Un nuovo studio pubblicato il 23 settembre in Medicina della natura evidenzia un’altra conseguenza insospettabile del lungo Covid sul cervello.

Nei pazienti di età media di 54 anni che avevano una forma grave di Covid-19, è stato osservato un declino cognitivo significativo da 12 a 18 mesi dopo il ricovero in ospedale. Ricercatori dell’Università di Liverpool, del King’s College di Londra e dell’Università di Cambridge nel Regno Unito confrontano l’entità di questo deterioramento cognitivo con un cervello invecchiato di 20 anni. Anche le scansioni cerebrali e gli esami del sangue hanno mostrato marcatori di danno cerebrale e riduzione del volume cerebrale in questi pazienti.

“Un anno dopo il ricovero per COVID-19, abbiamo riscontrato deficit cognitivi equivalenti a 20 anni di invecchiamento, associati a un aumento delle proteine ​​del danno cerebrale e a una riduzione del volume della materia grigia”, spiega la dott.ssa Greta Wood dell’Università di Liverpool, autore dello studio.

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Una grave infezione da Covid-19 espone a disturbi cognitivi

Il lavoro si è concentrato su 351 pazienti gravemente infetti da Covid-19 e che hanno dovuto essere ricoverati in ospedale. Più di un anno dopo, sono stati sottoposti a test cognitivi, campioni di sangue e scansioni cerebrali.

Questo declino cognitivo persistente dopo una grave infezione era presente nei soggetti ospedalizzati, con o senza complicanze neurologiche cliniche. “Questi risultati indicano che il ricovero per una forma grave di Covid-19 può portare a disturbi cognitivi, anche 12-18 mesi dopo il ricovero”, specifica ulteriormente la dottoressa Greta Wood.

Un declino cognitivo specifico del Covid?

Queste osservazioni non consentono di spiegare i meccanismi biologici in gioco in questo fenomeno di declino cognitivo osservato dopo una forma grave di Covid. Ma per il professor Benedict Michael, professore di neuroscienze all’Università di Liverpool, che ha partecipato allo studio, questi risultati confermano che il Covid-19 non è semplicemente una malattia polmonare. “Spesso i pazienti più gravemente colpiti sono quelli con complicazioni cerebrali”.

Tra le questioni ancora da chiarire: questo declino cognitivo è permanente? Questo fenomeno è specifico del Covid-19? Una serie di domande a cui i ricercatori cercheranno di rispondere. “Ora è necessaria una ricerca a lungo termine per determinare come questi pazienti guariscono o se le loro condizioni possono peggiorare, e per stabilire se questo fenomeno è esclusivo del COVID-19 o una lesione cerebrale comune ad altre infezioni”, conclude il professor Gerome Breen, del King’s Collegio Londra.

Fonti:
https://neurosciencenews.com/cognition-covid-brain-aging-27675/
https://www.nature.com/articles/s41591-024-03309-8
https://news.liverpool.ac.uk/2024/09/24/latest-insights-into-after-effects-of-severe-covid-19-on-the-brain/

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