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Vaccini anti-Covid: il caso SMS tra von der Leyen e Pfizer al tribunale Ue a novembre

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La vicenda riemerge. Il 15 novembre, la giustizia europea esaminerà i messaggi di testo scambiati tra il capo della Pfizer Albert Bourla e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante la crisi del Covid-19.

Questi messaggi di testo, di cui il New York Times ha rivelato l’esistenza nel 2021, avevano suscitato intense polemiche, ma il loro contenuto è sempre rimasto segreto. Il laboratorio farmaceutico americano era allora il maggiore fornitore di vaccini anti-Covid ordinati dall’Unione Europea. Il quotidiano americano aveva chiesto l’accesso ai messaggi di testo scambiati, in regime di libertà d’informazione, ma non vi è mai riuscita, il che lo ha spinto ad intraprendere un’azione legale presso l’UE. Il New York Times si basa su un regolamento europeo del 2001 relativo all’accesso del pubblico ai documenti delle tre principali istituzioni dell’UE (Commissione, Consiglio e Parlamento).

Il quotidiano americano farà esaminare la sua denuncia il 15 novembre dal tribunale dell’Unione europea con sede a Lussemburgo, ha detto un portavoce della corte, confermando l’informazione del quotidiano britannico Financial Times. Si tratterà di un’udienza pubblica, durante la quale entrambe le parti potranno sviluppare oralmente le loro argomentazioni e il tribunale farà le sue osservazioni, ha precisato il portavoce. Una decisione non è prevista prima di diversi mesi. “La Commissione si sta preparando per questa udienza, che riguarda una richiesta di accesso ai documenti”, ha semplicemente indicato lunedì un portavoce dell’esecutivo europeo.

La mancanza di trasparenza è già stata sottolineata

La questione degli acquisti di vaccini anti-Covid da parte di Bruxelles è oggetto di diversi procedimenti, in Belgio e davanti alla giustizia Ue. Il 17 luglio, il tribunale dell’Unione europea, investito di una denuncia proveniente soprattutto da un gruppo di deputati europei, ha sottolineato la mancanza di trasparenza da parte della Commissione, in particolare sulla questione del rischio di conflitto di interessi tra le sue squadre di negoziatori e laboratori.

Questi vaccini sono stati acquistati in grandi quantità nel 2020 e nel 2021, nell’ambito di acquisti di gruppo negoziati dalla Commissione per conto dei 27 Stati membri. Più della maggior parte delle dosi sono state acquistate o riservate al duo americano-tedesco Pfizer/BioNTech, anche se altri cinque produttori hanno visto i loro vaccini approvati dall’ente regolatore europeo.

Lo scambio di SMS tra Ursula von der Leyen e Albert Bourla ha suscitato polemiche anche all’interno delle istituzioni di Bruxelles. Nell’estate del 2022, il difensore civico dell’UE ha giudicato “problematico” il rifiuto della Commissione di inviare gli SMS in questione alla stampa. In risposta, la Commissione ha affermato che questo tipo di documenti “effimeri” non si conserva, a differenza degli altri, e che le ricerche per ritrovarli sono rimaste vane.

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