La richiesta del Giappone per l’estradizione dell’attivista ambientalista Paul Watson, detenuto in Groenlandia, è “applicazione della legge” piuttosto che caccia alle balene, ha detto venerdì il nuovo ministro degli Esteri giapponese.
Fondatore di Sea Shepherd e della fondazione oceanica che porta il suo nome, Paul Watson è stato arrestato il 21 luglio, mentre era in viaggio con la sua nave, la John Paul DeJoria, per intercettare una nave officina baleniera giapponese.
Il Giappone chiede la sua estradizione, dopo aver ripreso una richiesta avanzata nel 2012 tramite un avviso rosso dell’Interpol. Accusa l’americano-canadese di essere corresponsabile dei danni e delle ferite a bordo di una nave baleniera giapponese due anni prima come parte di una campagna guidata da Sea Shepherd.
Il Giappone chiede l’estradizione del sospetto al governo danese
ha dichiarato venerdì alla stampa il nuovo capo della diplomazia giapponese Takeshi Iwaya.
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Takeshi Iwaya è stato recentemente nominato ministro degli Esteri del Giappone.
Foto: Reuters/Issei Kato
Riteniamo che si tratti di una questione di applicazione della legge marittima piuttosto che di una questione di caccia alle balene.
ha aggiunto, rifiutandosi di commentare il dialogo diplomatico
tra Tokio e Copenaghen.
Le autorità giapponesi si sono pronunciate molto poco sull’argomento. A settembre, lo ha detto Hideki Tokoro, presidente della compagnia baleniera Kyodo SenpakuAFP per cui Paul Watson dovrebbe essere processato in Giappone azioni terroristiche
della sua organizzazione.
Negli anni 2000 e 2010, Sea Shepherd ha giocato al gatto e al topo in Antartide con le navi giapponesi che pescavano centinaia di balene ogni anno.
Il Giappone è, insieme a Norvegia e Islanda, uno degli ultimi tre paesi al mondo a praticare la caccia alle balene a fini commerciali.
Mercoledì il tribunale della Groenlandia ha stabilito che Paul Watson doveva essere tenuto in detenzione fino al 23 ottobre 2024 per garantire la sua presenza nel contesto della decisione di estradizione
secondo un comunicato stampa della polizia locale.
A metà settembre, gli avvocati dell’attivista settantenne hanno contattato il relatore speciale delle Nazioni Unite sui difensori dell’ambiente, denunciando in particolare il rischio che corre subire un trattamento disumano […] nelle carceri giapponesi
.
Secondo loro la richiesta giapponese si basa su affermazioni fallace
cosa che vorrebbero dimostrare presentando alla corte di Nuuk estratti video degli avvenimenti, ripresi dal canale Discovery, richiesta che finora è stata loro rifiutata.
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