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Macron, Elisabetta II, Covid… Boris Johnson si scatena nelle sue Memorie

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BoJo è tornato… Due anni dopo aver lasciato il numero 10 di Downing Street, l’ex primo ministro britannico annota ricordi e regolamenti di conti nel suo libro Scatenato (“scatenato”, in francese) con tutta la delicatezza di un elefante in un negozio di porcellane, come dimostrano gli estratti pubblicati nei giorni scorsi sulla stampa inglese…

Prima vittima e non ultima, la defunta Regina Elisabetta II che suo malgrado si ritrova protagonista nelle fresche memorie quando Boris Johnson racconta la loro ultima intervista ufficiale al Castello di Balmoral, prima della sua morte nel 2022. “Era pallida, più curva, e lei aveva lividi scuri sulle mani e sui polsi, scrisse. Probabilmente a causa delle flebo e delle iniezioni. »

Buckingham apprezzerà le descrizioni, sapendo che sono le prime Primo ministro non esita a rivelare un segreto di Stato riguardante la sua morte: “Sapevo da circa un anno che soffriva di una forma di cancro alle ossa e i suoi medici temevano che le sue condizioni potessero peggiorare da un momento all’altro. » Precisiamo che il Palazzo ha sempre affermato che la Regina morì di “vecchiaia”, senza entrare nei dettagli, in conformità con la leggendaria discrezione che la Regina ha sempre attribuito alla sua salute e alla sua vita privata. Ma serve altro per calmare il carattere esplosivo di BoJo…

Raid nei Paesi Bassi

La prova? Quando pensò, in piena pandemia di Covid, di fare un raid nei Paesi Bassi per raccogliere i vaccini contro il Covid-19, messi a punto all’epoca dall’Università di Oxford e AstraZeneca. Una storia poco credibile, degna di un episodio di James Bond, che racconta anche nella sua autobiografia: migliaia di dosi si ritrovarono improvvisamente bloccate in un magazzino olandese sotto minaccia di confisca da parte dell’Europa… Intollerabile per Johnson che immagina di inviare soldati su piccole imbarcazioni attraversare la Manica per poi navigare nei canali olandesi e riportare le dosi a Londra.

Secondo il piano segretamente messo a punto, i soldati sarebbero “andati sul bersaglio, sarebbero entrati, avrebbero messo al sicuro le dosi, sotto copertura, prima di esfiltrarsi con un camion e dirigersi verso i porti della Manica”, scrive Boris Johnson nel suo libro. Un raid che il vicecapo di stato maggiore della Difesa ha ritenuto possibile con gommoni, pur avvisando il capo del governo di un’intrusione illegale in un Paese alleato… “Certo, sapevo che aveva ragione, riconosce Johnson. Ma non volevo dire ad alta voce che tutto questo era una sciocchezza. »

Ultime rivelazioni, quelle riguardanti i suoi rapporti con il presidente della Repubblica francese, che non sembra tenere nel cuore. “Sebbene Macron fosse personalmente affascinante, e sebbene spesso fossimo d’accordo su questioni importanti, intendeva davvero quello che diceva quando ha detto che il Regno Unito dovrebbe essere punito per la Brexit”, scrive Johnson. Racconta in particolare come il presidente francese e la cancelliera Angela Merkel fossero parsimoniosi e speculassero su quanto tempo “sarebbe durato”.

Più seriamente, accusa anche Emmanuel Macron di aver trattato con leggerezza il problema dei migranti che hanno attraversato la Manica sotto il suo mandato “per far impazzire il popolo britannico”. “Su certi argomenti, temo di sospettarlo come una vera seccatura…” Racconta come poi ottenne una grande vendetta firmando l’alleanza Aukus con Stati Uniti e Australia, che portò al fallimento dell’accordo francese per la fornitura di sottomarini a Australia. “Un vero montante per i francesi…” Diciamolo: a due anni dalla sua uscita dal potere, il bulldozer BoJo non ha perso nulla della sua passione e della sua rabbia. Un modo per ricordare i conservatori britannici nel mezzo di una crisi…

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