Una decisione presa da lunedì 6 gennaio per far fronte a un afflusso di pazienti al pronto soccorso dovuto soprattutto alla diffusione di virus respiratori.
“Nel contesto del picco epidemico invernale che colpisce attualmente l’intero territorio nazionale e di fronte all’altissimo afflusso di pazienti osservato negli ultimi giorni presso il pronto soccorso dell’Ospedale universitario di Nîmes, la struttura è passata, il 6 gennaio 2025, al livello 3 del piano Ospedale in tensione”, lo spiega mercoledì 8 gennaio, in un comunicato stampa, l’istituto sanitario di Nîmes.
Tensioni sulle capacità di accoglienza
“Il continuo aumento dei casi di influenza, Covid-19 e bronchiolite e, più in generale, di virus respiratori (RSV) sta portando ad un aumento significativo della partecipazione ai servizi di accoglienza di emergenza a livello nazionale e in Occitania”, rileva l’Ospedale universitario di Nîmes, che sostiene questa idea “Questa situazione epidemica, unita alla ripresa di tutte le attività previste dopo le vacanze scolastiche, sta causando anche tensioni molto significative sulle capacità di accoglienza, in particolare nei servizi medici”.
Pertanto, all’interno del CHU, “L’attuazione immediata del piano ospedaliero sotto pressione ha consentito un rapido adeguamento della capacità di accoglienza grazie alla mobilitazione di tutti i professionisti del pronto soccorso, del centro 15, del servizio di accesso alle cure (SAS) come di tutto il personale medico e sanitario della struttura servizi chirurgici”, spiega il servizio stampa, aggiungendo che “tale mobilitazione si accompagna a un rafforzamento delle risorse umane delle équipe mediche e paramediche e consente di garantire la continuità delle cure in un contesto reso difficile dalla progressiva saturazione delle possibilità di ricovero a valle delle emergenze”.
Un’organizzazione nel Gard
Una misura che va oltre le sole porte dello stabilimento di Nîmes, “poiché al di là delle misure adottate in termini di organizzazione interna della struttura e di scambi regolari con le équipe degli ospedali pubblici del gruppo ospedaliero territoriale Gard Cévennes Camargue (Alès, Bagnols-sur-Cèze, Uzès, Pont-Saint-Esprit), un cellula di coordinamento territoriale riunisce tutti gli stabilimenti interessati sul territorio, sotto l’egida dell’ARS Occitanie, al fine di monitorare l’evoluzione della situazione in tempo reale e adattare le misure adottate per garantire il corretto rinvio dei pazienti che necessitano di ricovero ospedaliero”.
Buone azioni da seguire
L’Ospedale universitario di Nîmes ci ricorda le giuste azioni da adottare in questo contesto: “Nel contesto epidemico invernale, è fondamentale ricordare a tutti la necessità di rispettare i gesti di barriera (maschera e gel idroalcolico) e la vaccinazione per tutta la popolazione indipendentemente dal età. In caso di necessità medica si consiglia di chiamare prioritariamente il proprio medico. Qualora quest’ultima non fosse disponibile, si consiglia di consultare la mappa dei luoghi di cura. non è disponibile o In caso di emergenza pericolosa per la vita, è imperativo chiamare il 15 prima di recarsi al pronto soccorso.”
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