Occupazione dirigenziale in Occitania: verso un rallentamento delle assunzioni nel 2024?

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Cyrille Longupée, delegato regionale dell’Apec Occitanie (al centro), circondato da Philippe Valery, presidente del comitato paritetico regionale dell’Apec e da Corinne Saurat, consulente per le relazioni commerciali dell’Apec Occitanie. (©Gazette du Midi)

Nonostante il contesto di crisi economica in un contesto di tensioni geopolitiche, continua la dinamica positiva del mercato del lavoro dirigente in Occitania. La storica flessione del 2020 dovuta alla pandemia covid-19 (-29%) sembra decisamente nello specchietto retrovisore con un aumento del 12% assunzioni nel 2023, che rappresenta 19.410 assunzioni.

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Risultati che permettono alla regione di salire sul podio dei territori francesi più promettenti in quest’area, subito dopo Pays de la Loire e Auvergne-Rhône-Alpes. Altre buone notizie, “questa tendenza dovrebbe continuare nel 2024, spinta in particolare dal buon orientamento delle attività informatiche attorno alla metropoli di Montpellier e dal settore aeronautico, molto presente nel bacino occupazionale di Tolosa”si rallegrò Cyrille Longupéedelegato regionale dell’Associazione per l’occupazione dei dirigenti (Apec), nel corso di un punto stampa organizzato all’inizio di aprile in occasione della pubblicazione dei risultati dell’indagine annuale sull’occupazione dei dirigenti svolta da novembre a marzo, vicino 708 stabilimenti del settore privato.

PMI occitane, fornitrici di posti di lavoro dirigenziali

Vicino a 20.000 assunzioni sono quindi progettati quest’anno da imprese dell’Occitania (+3%, contro +2% a livello nazionale), principalmente nel territorio dell’ex Midi-Pirenei (73% dei progetti). Sei assunzioni su dieci vengono effettuate da PMI con meno di 250 dipendenti, “il che significa che sono numerosi e soprattutto che sono oggi i principali creatori di posti di lavoro”ha insistito Cyrille Longupée prima di soffermarsi sul settore che rappresenta anche un “forte bacino di occupazione dirigenziale”con 18% delle assunzioni pianificate, versus 14% nel resto dell’esagono.

Da sempre alimentato dalle esigenze delle aziende che devono rispondere alle grandi sfide delle trasformazioni digitali, energetiche e ambientali, il settore dei servizi ad alto valore aggiunto* Non sorprende che rimanga IL più grande fornitore di posti di lavoro con il 44% delle intenzioni di assunzione. Seguono gli altri servizi (26%), il commercio (7%) e infine l’edilizia (5%). Si noti che mentre i dirigenti nelle funzioni studi-R&S (21% delle assunzioni) e IT (19%) rimangono le più ricercate, le opportunità di lavoro dirigenziale nel settore sanitario e sociale sono esplosi negli ultimi anni. E si prevede che la tendenza continui, dato l’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle malattie croniche.

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Dirigenti junior, obiettivi primari per i reclutatori?

Per livello di esperienza, i dirigenti da uno a cinque anni di esperienza sono i più ricercati in Occitania con il 36% delle previsioni di assunzione. Sono davanti a quelli con sei-dieci anni di esperienza (26%) e a quelli con più di 10 anni (12%). Tieni presente che se Il 17% delle intenzioni di assunzione riguarda i principianti, “Il che è positivo considerando il numero di giovani laureati che ogni anno entrano nel mercato del lavoro”, solo il 4% delle intenzioni di assunzione riguarda dirigenti con più di 20 anni di esperienza. Per invertire la tendenza, “L’Apec è fortemente mobilitata per sensibilizzare i reclutatori e incoraggiarli ad ampliare i propri criteri di assunzione, proprio a beneficio dei dirigenti senior”.

Infine, anche se il mercato del lavoro dirigenziale ha registrato risultati migliori che reggere nel 2023, in particolare con 5.000 posti di lavoro creati – Il 72% delle aziende intervistate prevede difficoltà di reclutamento per il prossimo anno. Niente di cui preoccuparsi la delegata regionale dell’Apec, che dal canto suo prevede un semplice ritorno alla normalità dopo tre anni di aumenti ininterrotti: “Dopo la forte ripresa post-covid, la dinamica sta iniziando a erodersi e dovrebbe gradualmente tornare ai livelli pre-crisi sanitaria”conclude Cyrille Longupée.

*Servizi ad alto valore aggiunto : IT, ingegneria R&S, attività legali, contabili e di consulenza, banche e assicurazioni, comunicazione e media. Altri servizi : organizzazioni associative, centri di formazione, settore alberghiero e della ristorazione

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