I Foisonnantes, definiti dall’organizzazione come “incontri evolutivi”, tornano per la seconda edizione sabato 12 e domenica 13 ottobre, in diverse sale e spazi comunali di Sisteron. Un evento con tema centrale: i giovani e in particolare “il suo posto nella società, le sue preoccupazioni, la sua salute, la sua istruzione, le sue domande e i suoi sogni“, possiamo leggere sul sito web di Foisonnantes…
Il programma di queste due giornate prevede conferenze, tavole rotonde e due concerti. Un evento come decine di altri, organizzati in tutto il Paese. Ma ecco il punto, i Foisonnantes hanno la particolarità di soffiare un vento di protesta quasi inedito da parte di attivisti – principalmente di sinistra – che denunciano in particolare la presenza di alcuni relatori controversi, vicini, secondo loro, “dall’estrema destra” o teorie del complotto.
“Organizzatori e relatori amichevoli”
Già l’anno scorso, per la prima edizione dei Foisonnantes a Mées, la scelta dei relatori aveva sollevato molti interrogativi. Era presente il medico marsigliese Louis Fouché, noto per le sue posizioni contrarie al vaccino e all’uso delle mascherine durante la pandemia di Covid-19 e ideatore del gruppo “Réinfo Covid”. Così come il professor Christian Perronne e Lucie Mandeville che, secondo Francia Intersarebbe rispettivamente un “stella degli scettici del covido” e un “ex psicologo esperto in teorie del complotto, a volte al limite dell’antisemitismo“.
Nonostante tutto, l’evento ha avuto un boom con, “più di 3.000 persone” secondo gli organizzatori. E i timori espressi non potevano essere realmente osservati dai pochi media presenti all’evento. Giornalista presso ProvenzaRaphael Coiffier ha descritto nelle nostre colonne: “Il festival assomiglia più a un colorato Woodstock che a un raduno della Marina militare blu, bianco e rosso.“Stessa sensazione per i nostri colleghi di Frequenza Maestraleche scrivono sul loro sito web: “Abbiamo incontrato organizzatori, relatori, volontari e naturalmente un pubblico estremamente amichevole, in un’atmosfera pacifica, istruttiva e festosa…“
“Il problema dell’estrema destra”
Resta il fatto che, un anno dopo, il casting parzialmente modificato per la seconda edizione è anch’esso sotto tiro da parte della critica. Se Louis Fouché non ci sarà, il collettivo Action antifouchiste – “gioco di parole sulla contrazione tra antifascista e Louis Fouché“come sottolinea Nicolas, uno dei membri più attivi, ha indagato il profilo degli oratori annunciati.”Il problema dell’estrema destra si pone spesso“, nota l’attivista. Proprio come i legami, secondo lui, con il collettivo Réinfo Covid o addirittura con l’antroposofia,”movimento filosofico e spirituale creato all’inizio del XX secolo da Rudolf Steiner“, secondo Roberto.