Il virus è mutato più di 50 volte nell’organismo del paziente immunocompromesso, che tuttavia era stato vaccinato più volte contro il Covid-19.
Scritto sopra 22/04/2024
È stato appena battuto il record della più lunga contaminazione da Covid-19? Un paziente è rimasto positivo al Covid per 613 giorni, ovvero quasi due anni, prima di morire, lo hanno appena rivelato alla rivista americana i ricercatori del Centro di Medicina Sperimentale e Molecolare dell’Università di Amsterdam Tempo.
Resistenza alle cure anti-Covid
L’uomo, 72 anni, è stato infettato dalla variante Omicron del Covid-19 nel febbraio 2022 ed è rimasto malato fino all’ottobre 2023, quando infine è morto. Gli scienziati non hanno specificato la nazionalità del paziente, né il paese in cui è stato ricoverato. Hanno però specificato che l’uomo soffriva di una malattia del sangue ed era stato vaccinato più volte contro il Covid, prima di contagiarsi.
A causa della sua immunosoppressione, il paziente non è stato in grado di produrre abbastanza anticorpi per sconfiggere il virus. Analizzando campioni prelevati dal naso e dalla gola, i ricercatori hanno concluso che il coronavirus aveva sviluppato resistenza al sotrovimab, un anticorpo utilizzato contro le forme gravi di Covid-19. Il virus è poi mutato più di cinquanta volte, senza essere la causa primaria della morte del paziente.
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Il contagio da Covid più lungo osservato
Secondo il team di ricercatori dietro la ricerca attorno a questo studio, che presenteranno al congresso della Società Europea di Microbiologia Clinica e Malattie Infettive il 27 aprile, si tratta dell’infezione da SARS-CoV-2 più lunga mai osservata.
“Questo caso evidenzia il rischio di infezioni persistenti da SARS-CoV-2 negli individui immunocompromessi“, indicano gli autori dello studio.”Evidenziamo l’importanza della continua sorveglianza genomica dell’evoluzione del SARS-CoV-2 negli individui immunocompromessi con infezioni persistenti“, concludono.