Truffa CPF: la Caisse des Dépôts et Consignations sollevata di 14 milioni di euro

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© maurice norbert/Adobe Stock

– In totale, più di 6.000 persone e diciotto aziende hanno accettato di partecipare a questa truffa e sono state identificate.

I risultati stanno cominciando a rivelarsi, e il conto rischia di essere salato. Venerdì 19 aprile sono state rivelate le informazioni: tredici persone sono state arrestate nell’ambito di un’indagine su un vasto truffa sull’account di formazione personale (CPF). Smantellati gli investigatori della divisione criminalità organizzata e specializzata (DCOS) del servizio interdipartimentale della polizia giudiziaria Senna e Marna una rete che coinvolge diciotto aziende e 6.585 persone. L’importo totale del danno ammonta a circa quattordici milioni di euro. Le indagini hanno consentito di aggiornare il modus operandi dei criminali.

La vicenda inizia nell’estate 2022dopo un rapporto del Tracfin, il servizio di intelligence che lotta soprattutto contro i circuiti finanziari clandestini e il riciclaggio di denaro, secondo La Repubblica della Senna e Marna. L’organizzazione ha nel mirino operazioni bancarie sospette di una società formazione a Roissy-en-Brie (Senna e Marna). L’indagine mette in luce un’organizzazione ben avviata: sotto la copertura di un buon affare, I presunti truffatori contattano individui o aziende trovati sui social media.

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I singoli beneficiari sono preoccupati?

Poi li offrono recuperare, in contanti, una parte l’importo del loro CPF. Questa retrocessione viene effettuata mediante la partecipazione a falso formazione, a cui gli individui non partecipano mai. In totale, più di 6.000 persone e diciotto aziende hanno accettato di partecipare a questa truffa e sono state identificate. Il loro gran numero spiega in parte l’entità dei danni, stimati in quattordici milioni di euro. Un investigatore ha detto ai media di vedere in questo meccanismo “un caso che somiglia alla truffa della carbon tax”.

150 beneficiari di questa truffa al CPF sono stati anche interrogati dagli investigatori. Nel corso delle perquisizioni i carabinieri hanno rinvenuto oltre 10mila euro tra contanti, oggetti di lusso e gioielli. Deferiti tre degli imputati davanti alla procura di Melun e sarà presentato in tribunale a settembre. Sono stati rilasciati, sotto controllo giudiziario, in attesa del processo. La giustizia si interesserà anche ai manager delle “società di paglia” e ai presunti curatori fallimentari di giugno. Per i singoli beneficiari, nessun rischio di procedimenti giudiziari…se rimborsano le somme ricevute.

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