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Stromae: il DH ha potuto vedere la prima di “Multitude, the film”, il concerto ricco e coinvolgente dell’ultimissima tournée del Maestro belga

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E per rimediare alla sua prolungata assenza, Stromae aveva promesso una sorpresa ai suoi tifosi per il Saint-Nicolas. Un film sul tour del suo terzo album, “Multude”, interrotto prematuramente in seguito al ritorno dei suoi problemi di salute. Un documentario di 67 minuti che abbiamo potuto vedere per primi, prima della sua messa in onda su TF1 e TMC questo venerdì (ma anche in alcuni cinema) e soprattutto prima della sua messa in onda in Belgio su Auvio questo sabato 7 dicembre alle 21:00 giorno, in televisione, su Tipik (RTBF). Finalmente, dal 14 dicembre, questo film diretto da Luc Van Haver e dal videografo Cyprien Delire sarà visibile gratuitamente su YouTube.

Stromae, qui in concerto al Festival des Ardentes nel 2022. Il documentario “Multitude” offre un passaggio toccante su questo momento. ©Mathieu Golinvaux

Un cane robot che può twerkare

Moltitudine, il film è quindi un omaggio di Stromae ai suoi fan. Una rara immersione nei suoi concerti e, più precisamente, qui, il tour del suo terzo album Multitude. Anche se sui suoi social network erano già circolate parecchie immagini, questa cattura vale la deviazione. Questo film documentario riunisce non meno di 1.500 riprese (inclusa una del suo microfono!), girate sui palcoscenici di tutto il mondo (Canada, Stati Uniti, Europa, ecc.), per catturare il suo spettacolo d’avanguardia. Ovvero schermi robotici rotanti, il suo famoso Avatar animato (un doppione quasi degno di una Pixar, creato in parte dai belgi di nWave Studios), una scenografia atipica e qualche veloce backstage intimo tra le prove, il tour bus, sua moglie Coralie Barber o qualche divertente con i suoi musicisti. “Non ho ballerini ma robot”dice. Prima di presentare il suo assistente a… un cane robot. “Può persino twerkare, cane sexy! Effetto sorpresa e sorriso assicurati!

Nel corso di poco più di un’ora, il film ci porta nel vivo dei suoi concerti, del suo pubblico che balla, canta e si commuove nel vederlo di nuovo sul palco. Proprio come noi, spettatori, testimoni una volta sul palco del talento artistico e dell’aura del nostro maestro nazionale. Tra brani del nuovo album come Invaincu o Fils de joie, ma anche L’enfer, Riez e Santé, il cantante belga non dimentica i suoi titoli di punta di vecchi album come il toccante All the same, When it’s, il fragoroso Papaoutai, Ta fête e Formidable o anche il suo successo tra i successi Donc on danse. E ogni volta con la stessa sensazione: questa intima comunione con il suo pubblico. L’emozione può essere letteralmente vista nei loro occhi. Come se, ascoltando le sue canzoni, avesse capito il male che lo rode. E perché ha dovuto ritirarsi dal mondo dello spettacolo per la prima volta. “Allora balliamo fino a Bruxelles?” canta per amore per la sua città natale, per proteggere la sua salute mentale.

Insomma, anche se ci aspettavamo di vedere un po’ di più dietro le quinte del nostro mostro sacro della musica, la visuale rimane sorprendente nel suo spettacolo meticoloso (anche le sue valvole, sempre identiche) poiché ne possiede il segreto. Chi lo ha già visto in concerto rimarrà quindi forse un po’ deluso nel non vedere molto altro. Vogliamo di più! Quanto agli altri, rimarranno stupiti. Stromae canta “la mia giornata è bella”, quindi lo sarà anche la loro serata guardando “Multude, il film”!

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