” Nnoi, niente, no, non mi pento di niente…” Conosciamo tutti questo grande successo di Edith Piaf, che risuona come un inno di fronte alle avversità. La star infatti la interpreterà in occasione del suo grande ritorno all’inizio degli anni ’60, quando la credevamo finita, sfinita, distrutta da malattie e dipendenze, stremata dalle molteplici operazioni a cui si era sottoposta per curare un’ulcera e un’emorragia digestiva…
È il momento in cui un giovane compositore tenta la sua ultima possibilità. Da diversi anni cerca di piazzare titoli con La Môme, senza successo. Introverso, infelice, al verde, ha tuttavia una pepita tra le mani, una canzone che ha scritto un giorno con rabbia, come una marcia militare: “No, non mi pento di nulla”. E con il suo amico paroliere Michel Vaucaire, è convinto che questa musica sia stata creata per Piaf. Devi ancora essere in grado di avvicinarti…
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Insistendo, entrambi ottennero un appuntamento il 5 ottobre 1960. L’audizione era fissata nell’appartamento del cantante, in boulevard Lannes, al 16e quartiere di Parigi. Ma colpo di scena: Piaf decide di annullare, è troppo stanca, manda un telegramma… Troppo tardi, Dumont e Vaucaire sono già davanti alla porta. “Portateli dentro visto che sono qui”, dice Piaf alla sua segretaria.
Come il “No, non mi pento di nulla” ha fatto piangere la Francia
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