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Claude Lelouch di fronte al gruppo

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“Le donne sposate dovrebbero ringraziare le amanti”. A causa del femminismo curioso prevalente, il regista Claude Lelouch è stato costretto a scusarsi per uno scherzo banale.


Dopo commenti denunciati come sessisti, il regista Claude Lelouch chiede perdono. Mercoledì, a L’Heure des Pros, su CNews, ha presentato Infineil suo ultimo film con Kad Merad nei titoli di coda. Viene interrogato su una precedente dichiarazione nel Tribuna della domenica : “Possiamo cambiare le donne quando troviamo qualcosa di meglio.” Praud, un po’ fiore azzurro, è sorpreso: “ Com’è trovare qualcosa di meglio quando ami tua moglie? » Lelouch poi risponde “Siamo fedeli finché non troviamo qualcosa di meglio, che si tratti di un’auto, di una donna, di un frigorifero. » Poi, “aggravando” il suo caso, si lancia in una supplica di infedeltà. “ Le donne sposate dovrebbero ringraziare le amanti. Molto spesso quando andiamo altrove siamo felici di tornare a casa! “. Risate imbarazzate sul set… E un’impennata sui social network, dove denunciamo la misoginia, la banalizzazione del sessismo e l’umorismo audace degli anni ’70 Lelouch è un vecchio maschio bianco… ecc. Dovremmo lasciarli piangere, ma Lelouch cede. Venerdì si scusa su X. Ricorda la sua ammirazione e il suo amore per le donne – cosa che i suoi film già dimostrano, ovviamente. “ I miei commenti goffi e inappropriati fanno male. chiedo scusa”. Senza dubbio aveva paura che questi pacchetti digitali avrebbero interrotto l’uscita del film. Adesso quando i cani abbaiano, la carovana indietreggia.


Non è un episodio un po’ ridicolo? Insignificante, sì. Ma anche emblematico. Perché è foriero di un mondo irrespirabile:

Lelouch ha quindi osato fare un semi-scherzo, paragonando una donna a un frigorifero (in realtà per i frigoriferi questo non funziona, perché non si cambia frigorifero quando ne trovi uno migliore, è sbagliato!). È una bestemmia. Le donne sono sacre. Niente grandi risate, ragazzi. E poi, da ora in poi, niente più risate. Silenzio sulle donne.

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Ma ciò che fa infuriare particolarmente le femministe è che Claude Lelouch ammetta di essere un donnaiolo, un nomade sessuale e romantico! Ha anche sette figli, da cinque donne diverse. Difende, o almeno scusa, l’infedeltà coniugale, e quindi la menzogna. Se potessero, le nostre datrici creerebbero un crimine di infedeltà e un codice d’amore egualitario, pacifico, trasparente, ragionevole – noioso da morire. Nel frattempo, in assenza di legge, impongono insidiosamente una norma sociale secondo la quale l’uomo volubile è un cattivo ragazzo e la monogamia un imperativo morale.

Piccoli gruppi stanno rovinando il dibattito pubblico e terrorizzando tutti. Prosperano grazie alla codardia generale. In privato, la maggior parte delle persone ride come me della propria indignazione. In pubblico, per avere la tessera, per essere ricevuti dai media, ci prostriamo davanti a MeToo. Lelouch è stato certamente consigliato dai suoi finanziatori, avvocati o comunicatori in questa faccenda. Nel piccolo mondo del cinema la cautela spesso rasenta la codardia.

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Quindi no, in realtà non c’è nulla di banale in tutto questo. Scusate i paroloni: queste sono le nostre libertà fondamentali. Della libertà della vita privata, della libertà di pensare quello che si vuole sulla fedeltà coniugale. Se le nostre pazze leggessero Balzac, saprebbero che non è stata solo l’infedeltà a salvare il matrimonio, ma anche la prostituzione.


Questa rubrica è stata trasmessa per la prima volta su Sud Radio

Trova Elisabeth Lévy nello spettacolo mattutino di JJ Bourdin!

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