Leggendo l’autobiografia postuma di Lisa Marie Presley, possiamo tranquillamente affermare che la sua vita è stata tutt’altro che ordinaria. Come un diario personale, l’unica figlia ed ereditiera del “Re” del Rock & Roll racconta la sua infanzia a Graceland, la dipendenza dalla droga, la carriera, i suoi amori, il suicidio del figlio e le sue molteplici stravaganze.
Fin dall’inizio, Lisa Marie Presley spiega che da anni desiderava scrivere la sua autobiografia, ma aveva difficoltà a mettere in ordine le sue idee oltre a mancare di fiducia nel suo progetto. Un giorno, chiese a sua figlia, Riley Keough, di aiutarla, cosa che lei accettò senza esitazione.
Un mese dopo, Lisa Marie fu trovata priva di sensi nella sua camera da letto e morì poche ore dopo. Era gennaio 2023.
Passato lo shock, è stato con coraggio che Riley ha iniziato ad ascoltare le cassette che sua madre aveva registrato con cura per creare la sua autobiografia. E nonostante il dolore, Riley ha completato la biografia di sua madre aggiungendo il suo punto di vista, per contestualizzare le cose.
Il suo lavoro testimonia una vita impressionante, dove il tormento si mescola al glamour e allo straordinario.
Tutto è raccontato senza filtri, allo stato grezzo.
Due voci si intrecciano quindi in questo libro, quella di Lisa Marie e quella di Riley. Abbiamo avuto l’idea di optare per caratteri tipografici diversi per distinguere chi parla, pensa e racconta. Se all’inizio questo crea un po’ di confusione, presto ci lasciamo trasportare dal piacere di scoprire la vita di una donna come nessun’altra. Coloro che amano conoscere i mille e uno dettagli di una vita straordinaria ne rimarranno estasiati, perché le rivelazioni si susseguono.
Buoni inizi
All’inizio scopriamo una bambina innamorata di suo padre che la coccola senza ritegno ed è pronto a tutto per la sua bambina.
La sua vita a Graceland, con i suoi 17 televisori, dove vengono rievocate con gioia anche l’eccitazione, le guardie di sicurezza e gli ammiratori in cerca di foto che circondano la casa, così come gli ospiti illustri.
Poi arriva l’indicibile. A soli nove anni, nel 1977, Lisa Marie vide suo padre morire davanti ai suoi occhi per un infarto. Elvis Presley, il “Re”, non esiste più. Lisa Marie perde suo padre, il suo idolo, il suo eroe le cui canzoni avevano scandito la sua infanzia portando con sé le sue gioie e i suoi dolori.
Allora non sarà mai più la stessa.
Le resta come consolazione la sua musica, che ascolta da sola nella sua stanza mentre piange. Ha ereditato una fortuna di circa 100 milioni di dollari che sarà supervisionata da sua madre, Priscilla Presley, fino all’età di 25 anni.
Edizioni JC Lattès
Matrimonio con Michael Jackson
Nella sua autobiografia, Lisa Marie parla ampiamente dei suoi amori, in particolare dei suoi matrimoni con Danny Keough, il padre dei suoi due figli, così come dei suoi matrimoni con l’attore Nicolas Cage, il suo chitarrista, Michael Lockwood, e ovviamente quello con Michael Jackson. , lui che era praticamente la sua anima gemella.
Entrambi avevano vissuto vite stravaganti e insolite. Sembra che fosse l’uomo della sua vita che lei proteggeva quando stava affrontando accuse di violenza sessuale.
Dipendenze
La cantante non nasconde di essere stata profondamente colpita dalla dipendenza dalla droga.
“Ad un certo punto ero un hippie a Ojai, poi punk rock, poi funk rock. Volevo dedicarmi principalmente alla droga, all’erba e alla coca cola” ammette Lisa Marie.
Poi un giorno disse a sua figlia che soffriva di dipendenza da oppiacei.
“Aveva intenzione di andare in riabilitazione in Messico”, scrive la figlia Riley, che aggiunge di aver perso il controllo.
Poi tutto è peggiorato.
“All’età di 40 anni sono diventata improvvisamente dipendente dalla droga”, scrive Lisa Marie. Per due o tre anni il mio consumo è stato solo ricreativo, poi non lo è più. Non c’erano più dubbi, ero dipendente, con sintomi di astinenza mostruosi”, scrive la figlia del re.
Lisa Marie Presley è morta a soli 54 anni per un infarto in seguito alle complicazioni dovute ad un intervento di chirurgia bariatrica. Fu sepolta nel giardino di Graceland di fronte alla bara di suo padre e vicino a quella di suo figlio Benjamin Keough che si suicidò all’età di 27 anni.
Un libro meraviglioso, toccante, scritto con totale umiltà.
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