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“E un trucco che…”

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Franck Dubosc ha avuto due carriere. Due polarità a priori invertite che tuttavia rappresentano due facce della stessa medaglia. C’è il Dubosc
impertinentedai suoi spettacoli a Campeggioautore della valvola tristemente cult “Sabbia? Ti piacciono i chili di sabbia?”. E poi c’è il Dubosc maturocommedie come Barbecue O Tutti in piedi. E se il comico fosse migliorato come il buon vino Sicuramente l’età della ragione, anche se un po’ tardi? Ritorna a uno scontro latente con Guillaume Canet…

Franck Dubosc: fumetto(i) di prova

Franck Dubosc, come altri comici della sua generazione, ha debuttato in televisione. Piuttosto sorprendentemente, ha un piccolo ruolo nello spettacolo scientifico
Tempo animato da Fratelli Bogdanoff. Ancora più sorprendente è che nella seconda metà degli anni ottanta esso emigrò Gran Bretagna per suonare il
amante del francese nella serie cult Via dell’Incoronazione.

Nel 1992 torna in Francia per scrivere Lo spettacolo impossibile presentato da Artù. Lì si confronta in particolare Elie Semoun. I due collaboreranno insieme su Annunci di Elie tre anni dopo. 98, presenta la sua prima mostra personale:
Bello, bravo, Dubosc.
Un anno dopo, ha già continuato con il suo secondo spettacolo.

Un’ascesa fenomenale sul grande schermo

Alla fine, Franck Dubosc ha avuto bisogno di tempo per sfondare. Ma il comico non è tipo da arrendersi. Il suo spettacolo,
Per te, pubbliconel 2002, è a scatola enorme oltre ad imporre definitivamente il proprio marchio.
Ma il successo arrivò davvero quattro anni dopo
Campeggio.
Oppure la variazione, in formato lungo, di uno dei suoi personaggi sketch.

Questa commedia tra amici, un po’ scolaretti, ha avuto un enorme successo con più di 5.000.000 di voci! Dubosc ha vissuto un’ascesa fenomenale e ha realizzato una serie di film: le conseguenze di Campeggioil formidabile Incognitoil sottovalutato Benvenuto a bordo o anche il gufo
Barbecue. Nel 2018, ha osato fare il grande passo nella regia Tutti in piedi.

Franck Dubosc sul suo litigio con Guillaume Canet

Franck Dubosc romperà più volte la sua immagine di simpatico redneck con una tendenza al miso-miso. Un avatar sullo schermo, in gran parte estrapolato dai suoi personaggi da spettacoli o film. Già nel 2012, con la commedia agrodolce 10 giorni d’oro. Poi con il suo secondo lungometraggio, davanti e dietro la macchina da presa,
Vita da rumbanel 2021. Ma spesso lo riportiamo alla sua prima sfaccettatura. Ciò è dimostrato da questo scambio leggermente acceso con gli editorialisti Eric Zemmour ed Eric Naulleau in On n’est pas couch. Siamo nel 2010, la prima annienta l’attore accusandolo di fare sempre”Dubosc”. Nella stessa intervista, il comico torna ai suoi
sfoca con Guillaume Canet.

Bisogna riconciliarsi con Guillaume Canet, invece…”, lancia Laurent Ruquierl’ospite di ONPC. Risposta di Franck Dubosc: “So che c’è qualcosa che gli fa incazzare, è un’immagine che non vuole che mostriamo, pensa che sia stato io a dargliela. Beh, niente affatto.Conclude per evitare la domanda iniziale:Non ho problemi con Guillaume.

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