L'attore Grégoire Bonnet è adorato dal pubblico per il suo ruolo in “Scènes deménages” di M6 ma, da qualche tempo, cammina sulle uova. Spiegazioni.
Sono passati quasi dieci anni da quando Grégoire Bonnet interpretava Philippe quotidianamente Scene domesticheil cortometraggio di punta di M6 lanciato nel 2009. Philippe è di gran lunga il farmacista più goloso del piccolo schermo e accumula cliché di ogni tipo.
Scene domestiche attaccato due volte dai farmacisti? Grégoire Bonnet racconta
Ospite allo show Europe 1 Mezzi di culturaGrégoire Bonnet è venuto accompagnato da Michèle Laroque per difendere La porta accantolo spettacolo che rappresentano al teatro Saint-Georges di Parigi, per 30 rappresentazioni eccezionali. L'attore 58enne ha colto l'occasione per tornare su un divertente aneddoto legato al suo celebre ruolo in Scene domestiche. Quando il suo personaggio è stato lanciato, il Consiglio dell'Ordine dei Farmacisti ha addirittura presentato un reclamo alla direzione del M6… E due volte, per favore!
In domanda? I luoghi comuni, portati all'estremo, trasmessi dal personaggio di Philippe, un farmacista fan del denaro e tanto meno delle tasse. “In effetti quando sono arrivato su M6 mi hanno detto 'facciamo il farmacista' e poi abbiamo iniziato a costruire un personaggio perché così succede. E io ho detto che volevo avere tutti i difetti: chi ama i soldi, le grandi macchine… Che è un po’ un nuovo ricco!”ha spiegato per primo l'attore. “E quindi non ho dato l’immagine del farmacista bravo… E poi in più ci sono i farmacisti in provincia, in periferia, che soffrono e per loro non è facile. Ma ci sono certi farmacisti che sono bravi”. , ha aggiunto.
La produzione dell'M6 è stata costretta a farlo “calmare le cose” ? Grégoire Bonnet si rammarica di ciò: “È umorismo”
Interrogato dal suo interlocutore se queste osservazioni fossero state prese in considerazione o meno nei seguenti scenari, Grégoire Bonnet – che recita al fianco di Amélie Etasse nella serie – ha dovuto ammettere: “Mi risulta che la produzione, M6, abbia chiesto di calmare gli animi con gli autori”. Prima di rilanciare e scoppiare a ridere: “Ma poi ho chiesto di nuovo agli autori e ho detto loro ‘era da tanto che non vedevamo un bel stronzo! Si chiama umorismo.”
Una posizione adottata anche dalla sua compagna di gioco, Michèle Laroque. “È pazzesco pensare che rappresenti un’intera professione (…) Ciò dimostra semplicemente che hanno qualcosa di cui rimproverarsi.” Da portare al millesimo grado quindi!
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