MANUTENZIONE IMPORTANTE (3/3) – Vincitore del premio Albert-Londres per il suo libro Il RitornatoDavid Thomson* vive negli Stati Uniti dal 2017. Quasi quattro anni dopo aver assistito all'assalto al Campidoglio da parte dei sostenitori di Donald Trump, è preoccupato per il clima politico più pericoloso che mai prima delle elezioni presidenziali.
*Il corrispondente di RFI negli Stati Uniti, David Thomson, ha co-diretto il documentario “Kamala, un’ambizione americana” (Arte).
IL FIGARO. – Dai tentativi di omicidio contro Trump alla rinuncia di Joe Biden, la campagna elettorale è stata segnata da colpi di scena incredibili. Quali conclusioni ne trai? ?
DAVIDE THOMSON. – Rimango sbalordito da questa campagna che abbiamo appena vissuto e dall’inaffondabilità del fenomeno culturale Donald Trump. Dopo il 6 gennaio molti credevano che politicamente fosse finito. In realtà ha messo il Partito Repubblicano sotto il suo controllo, trasformandolo come la sua Organizzazione Trump in un’azienda di famiglia al suo comando. Prima delle sue incriminazioni, i sondaggi indicavano che un candidato incriminato avrebbe fallito. È successo il contrario.
Le quattro incriminazioni hanno spinto la sua popolarità. Ci è stato poi detto che una condanna legale avrebbe minato la sua campagna. Anche in questo caso è successo il contrario…
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