Nelle colonne di pariginoLaurent Mariotte fa rare confidenze sulla sua infanzia nei Vosgi, evocando in particolare la morte di suo padre quando aveva solo 2 anni.
È lo spettacolo di mezzogiorno di TF1. Da sedici anni Laurent Mariotte condivide con gli spettatori dello show le sue numerose ricette stagionali Piatti piccoli ed equilibrati. E il minimo che possiamo dire è che questo amante della cucina è pieno di idee! Oltre a condividere le sue numerose idee sul piccolo schermo, Laurent Mariotte lo fa anche sull’etere di Europe 1, nello show La tavola del bon vivanto nei suoi libri. Il conduttore è anche autore di diversi lavori sull’argomento: Mangia meglio senza spendere una fortuna, Cucina francese per tuttila serie Mangia meglio tutto l’anno e, ultimamente, Alla mia tavola!
Laurent Mariotte ripercorre gli eventi significativi della sua infanzia
Se anche Laurent Mariotte tiene a mettere in risalto la cucina e il consumo responsabili, è perché questo valore fa semplicemente parte della sua educazione. In occasione dell’uscita del suo nuovo lavoro, il presentatore ha ripercorso i suoi primi passi, nei Vosgi, durante un’intervista rilasciata a parigino. “[J’ai grandi] in una fattoria. […] Da bambino la sera portavo le mucche al campo. Mio padre, che era un contadino, è morto quando avevo due anni… Così sono stata cresciuta da mia madre, una badante, dai miei nonni e dai miei sei zii. Sono cresciuto in questa fattoria, al ritmo delle stagioni e dei tre orti del paese.“, ha confidato. Immergendosi nei suoi teneri ricordi, Laurent Mariotte ha ricordato alcuni dettagli o luoghi della sua infanzia. Uno di questi lo ha particolarmente segnato: “Lun [des potagers du village] era assolutamente magico. Era chiuso, avevamo la chiave per entrare ed era un vero e proprio giardino dell’Eden vegetale! C’erano patate, insalate, peri, rabarbaro, miele… Vivevamo quasi in modo autosufficiente.“
Laurent Mariotte: questo piacere colpevole che ha in comune con suo padre
Anche se si è trasferito a Parigi all’età di 18 anni, Laurent Mariotte resta profondamente legato alla sua regione e al suo villaggio natale. Ciò si riflette anche nelle sue preferenze culinarie. Rivelando che il “Paté di Lorena” è stato il suo piacere colpevole, il conduttore di Europe 1 ha però chiarito: “È associato alle celebrazioni e ai pasti in famiglia. […] Lo cucino molto raramente. Ho paura di non riscoprire il sapore della mia infanzia.“Dopo aver rivelato:”Ho saputo che era il piatto preferito di mio padre.“E per tornare ai piatti della sua infanzia:”Mia nonna cucinava una cucina rustica: anatra muta in casseruola con cipolle e rape, uova al tegamino, meringhe, riso caramellato…“Stiamo sbavando!
Articolo scritto con la collaborazione di 6Medias.
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