“Può darti in pasto ai lupi in qualsiasi momento!”
Sono piuttosto gravi le accuse rivolte oggi a Meghan Markle. Un’inchiesta di Vanity Fair raccoglie infatti numerose testimonianze di ex dipendenti e collaboratori su uno dei tanti progetti della duchessa di Sussex: il suo podcast trasmesso su Spotify. Questo spettacolo da 20 milioni di dollari, Archetypes, che mira a decostruire gli stereotipi femminili (diva, bimbo…) attraverso un cast stravagante (Paris Hilton, Mariah Carrey…), immaginato in compagnia del suo caro e amorevole principe Harry. Non è la coppia che fa meno notizia tra tutte le élite, se mai ce ne fosse una.
È addirittura il contrario.
Non passa giorno senza che la duchessa ed ex attrice, che oggi si ritrovi al centro del suo show di cucina e lifestyle su Netflix, generando polemiche e polemiche. A volte per ragioni banali… Ma non proprio nel caso che ci interessa. Perché questa inchiesta del 17 gennaio mette in luce i suoi presunti metodi di gestione, che sarebbero semplicemente catastrofici. Aggressione, manipolazione, pressioni varie, tossicità…
Te lo diciamo.
“Ci hanno sgridato”, “parla di te alle tue spalle”, “è stato davvero doloroso davvero”: Meghan Markle, spietata girlboss come Il diavolo veste Prada?
Gestione tossica: è questa l’accusa che ormai pende sulla testa di Meghan Markle, ma anche, ricordiamolo, del principe Harry. I dipendenti del loro podcast “Archetypes” testimoniano in forma anonima, su Vanity Fair, nell’ambito di un’indagine molto dettagliata.
Denunciano un atteggiamento immaturo, ipocrita, ma anche disastroso per la salute mentale degli altri. Dove un’iniziale apparente benevolenza avrebbe progressivamente lasciato il posto a una storia completamente diversa: “al minimo fastidio diventa fredda e distante, giudicando il suo interlocutore responsabile di tutti i mali“.
Ambiente.
“Puoi essere sgridato senza che nessuno alzi la voce… È stato davvero, davvero, davvero orribile lavorare con loro. Molto doloroso. Meghan Markle gioca costantemente a dama ed è molto consapevole del posto di ognuno sulla sua “scacchiera”. E quando non sarai più nella santità, lei potrà gettarti in pasto ai lupi in qualunque momento“, possiamo leggere in questo articolo molto dettagliato. Tanto che capita che un dipendente prenda ferie”dopo aver lavorato solo su tre episodi“.
O peggio: lasciare l’azienda, il proprio lavoro, quando non si mettono solo se stessi”seguire una terapia a lungo termine dopo aver lavorato con Meghan”Spilla di Vanity Fair. Il segno evidente del burnout professionale. Una collaborazione con Meghan Markle prenderebbe quindi la forma di un gioco di sedie musicali.
“Truffa”, “si finge vittima”
L’atmosfera è ancora più tesa quando, sostiene Vanity Fair, “una fonte sostiene che l’intera idea di questo podcast è stata in realtà quella di un altro dipendente – non Meghan – anche se quest’ultima non riceve alcuna royalty da esso“. Informazioni che ovviamente richiedono verifica dei fatti e prove materiali.
Altre parole altrettanto critiche si sentono tra gli ex dipendenti: “Tutto ciò compromette il lavoro. La gente parla sempre di te alle tue spalle. Ti sminuiamo… Ma Meghan, invece di ammettere i suoi errori, si avvolge in una narrazione da vittima“. Altri preferiscono parole ancora più taglienti: Meghan e Harry non sarebbero né più né meno che”truffatori“.
Per la rivista questo scandalo emerge da un mistero, che turba non poco i fan della duchessa: “È difficile immaginare il motivo che potrebbe spingere una persona la cui gentilezza e il desiderio di rendere il mondo un posto migliore (e nel processo di migliorare l’immagine del suo marchio) sembrano così sinceri ad indulgere a tale meschinità.“. Le dipendenti intervistate, infatti, denunciano una semplice “brand image”, un branding, aureolato con una punta di “feminism washing”: un femminismo opportunistico, artificiale e mercantile.
È anche una forma di manipolazione quella che si esprime in queste righe.
Vanity Fair riporta infatti: “La fonte vicina alla produzione di Archetypes afferma che almeno un dipendente che ha dovuto sopportare l’ira di Meghan ha successivamente ricevuto da lei un biglietto di ringraziamento e un regalo“Non siamo così lontani dalle caratteristiche preoccupanti di una relazione tossica, adattata al mondo del lavoro.
Per Meghan si tratta dell’ennesimo scandalo, mentre il suo recentissimo show Netflix, With Love, Meghan, è sotto i riflettori: la duchessa e il suo team sono infatti accusati di plagio. Lo spettacolo, disponibile dal 15 gennaio sulla piattaforma di streaming Netflix, pomperebbe ricette da diversi blog culinari, pagine Pinterest e account TikTok, come il ampiamente seguito Home Cooks World. O anche un intero cooking show, quello della grande socialite Emma Weymouth: La cucina di Emma dello chef Emma Weymouth.
Un altro sondaggio può essere trovato qui.
Fascicolo coerente e schiacciante, che non deve incoraggiare l’eufemismo sulla reale violenza sessista di cui Meghan Markle è sottoposta da anni, e ancor di più, sulle molestie informatiche che subisce. Tuttavia, questo ritratto della duchessa alla pari di Meryl Streep ne Il diavolo veste Prada è sufficiente a calmare i sostenitori più convinti.