David Lynch è morto, se ne va una leggenda del cinema

David Lynch è morto, se ne va una leggenda del cinema
David Lynch è morto, se ne va una leggenda del cinema
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“È con profondo rammarico che annunciamo la morte dell’uomo e artista David Lynch”. Questo giovedì, 16 gennaio, le persone vicine a David Lynch hanno annunciato la sua morte all’età di 78 anni. Aveva una malattia polmonare. Ha condiviso questa informazione anche l’estate scorsa, specificando che avrebbe continuato a fare ciò che sa fare meglio fino alla fine. Ha poi confidato che non avrebbe mai voluto andare in pensione. Se ne va lasciando dietro di sé un’illustre filmografia. Da ieri gli omaggi si sono moltiplicati, soprattutto da parte dei suoi colleghi più stretti. Questo è il caso di Naomi Watts per chi “Il mondo non sarà più lo stesso senza di lui”. Aggiunge su Instagram:

“Il suo tutoraggio creativo è stato davvero potente (…) Non è stata solo la sua arte ad influenzarmi, la sua saggezza, umorismo e amore mi hanno dato uno speciale senso di fiducia in me stesso che non avevo mai avuto prima. non ho mai avuto accesso prima”. Altre leggende della settima arte ne sottolineano l’impatto sulla cultura mondiale. Steven Spielberg rende omaggio a un uomo che aveva “una voce così originale e unica che ci mancherà. I suoi hanno già superato la prova del tempo e resisteranno sempre alla prova del tempo”.

Kyle MacLachlan, l’indimenticabile Dale Cooper della sua serie Cime gemellericorda la prima di una lunga serie di loro collaborazioni. “42 anni fa, per ragioni che vanno oltre la mia comprensione, David Lynch mi ha portato fuori dall’ombra per recitare nel suo primo e ultimo film ad alto budget (…) Devo tutta la mia carriera e la mia vita alla sua visione, davvero. Mi mancherà più di quanto i limiti della mia lingua possano dire e il mio cuore possa sopportare. Il mio mondo è più pieno perché l’ho conosciuto, più vuoto ora che se n’è andato”. Nel 1984, David Lynch intendeva affrontare l’immensa saga di fantascienza Duna. Vede in MacLachlan colui che è capace di portare al cinema il destino di Paul Atréides. Se il film non riscuote il successo sperato, i due iniziano un’avventura comune sul piccolo e sul grande schermo. Sarà caratterizzato da produzioni emblematiche, come Velluto blu (1986) e la serie Cime gemelle (1990). Uno sguardo al lavoro dell’enigmatico Lynch.

Eraserhead, il debutto di un regista leggendario

Negli anni ’70, David Lynch studiò all’American Film Institute e contemporaneamente lavorò al suo primo lungometraggio. Per diversi anni sarà in tournée Gomma da cancellare nei locali della scuola, in una villa chiamata Greystone e in una stalla abbandonata. Il film fantastico, inizialmente discreto prima di guadagnarsi una reputazione, suona come una nota di intenti da parte del regista che vorrà costantemente confondere i confini tra realismo e immaginazione. In Gomma da cancellaresi percepisce già l’amore di Lynch per il bizzarro e la sua capacità di sconcertare gli spettatori con un potente surrealismo. Il film sarà ricordato soprattutto per il sound design, per l’utilizzo di suoni industriali in costante rumore di fondo.

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Dune, primo e ultimo passo nel mondo dei blockbuster

Nel 1984, dopo L’Uomo ElefanteDavid Lynch collabora con la Universal Pictures per affrontare un mostro di fantascienza. Dopo il tentativo fallito di Jodorowsky, al regista è stata offerta l’opportunità di portare sullo schermo le avventure di Paul Atreides. Il produttore Dino de Laurentiis la vede come un’opportunità per riprodurre il miracolo Guerre stellariper creare un nuovo franchise. Dopotutto, qualche anno prima, David Lynch era tra i cineasti considerati da George Lucas per realizzare il suo Il ritorno dello Jedi. Il gusto di Lynch per il sogno lo ha reso anche il candidato perfetto per illustrare le aride terre di Arrakis e per creare un universo visivo ricco e singolare. Solo che presto si confronteranno due visioni del progetto: quella dell’artista e quella dello studio. Duna è un fallimento commerciale, carbonizzato da tutti i lati e in gran parte rinnegato dal suo creatore. Anni dopo, lo considerava ancora il suo più grande fallimento. Tuttavia, nel tempo, Duna si affermerà come un must del cinema di fantascienza, tra i fallimenti magistrali che vale la pena vedere.

Twin Peaks, la leggenda

“Una ragazza è stata uccisa…e basta”. Negli anni ’80, il produttore Tony Krantz riunì Lynch e Mark Frost per lavorare su una serie. I due uomini si ispirano all’omicidio irrisolto di Hazel Drew, avvenuto nel 1908 a Sans Lake. Intorno alla vittima, Laura Palmer, colei che a volte va anche dietro la macchina da presa, dipinge soprattutto il ritratto di una città apparentemente pacifica. Si tratterà di svelare i segreti di tutti, in un mix di generi che segnerà una pietra miliare nella storia della televisione. Accattivante, sconcertante e soprattutto emblematico dello stile di Lynch, Cime gemelle guadagnerà molti follower e ispirerà molti altri creatori. È difficile non vedere X-Files un omaggio a Cime gemelle e il suo approccio allo strano e al surreale. Cime gemelle è anche ampiamente noto per aver generato icone della cultura popolare, tra cui l’amante della torta di ciliegie Dale Cooper.

Ricorderemo anche le sue rare apparizioni davanti alla telecamera, come quando Steven Spielberg gli offrì l’opportunità di interpretare un altro mostro del cinema nel suo I Fabelman nel 2023. Ai fini della scena conclusiva, il regista appare e dà una lezione di cinema al giovane Sammy che sta per iniziare la sua carriera a Hollywood. L’immagine è bellissima, illustra perfettamente il segno che Lynch lascerà. Per scoprire il suo lavoro in modo diverso, non possiamo che consigliarvi di vedere Lynch/Ozdocumentario uscito nel 2022 e che invita diversi critici e registi a esplorare le ispirazioni del maestro dello strano.

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