L’economia tedesca si è nuovamente contratta nel 2024, secondo anno consecutivo di recessione legata alla persistente crisi del modello industriale e di esportazione, in un periodo di incertezza politica segnato dalle elezioni legislative di febbraio.
La più grande economia europea ha registrato un calo dello 0,2% del suo prodotto interno lordo (PIL) nel 2024, secondo una prima stima, mercoledì 15 gennaio, dell’istituto Destatis. Nel 2023 il PIL si era già contratto dello 0,3%, gravato dall’aumento dei costi energetici in seguito alla guerra russa in Ucraina. Nell’ultimo trimestre del 2024 il Pil è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, secondo una stima preliminare dell’istituto.
Il calo per il 2024 è in linea con le stime del governo e della banca centrale tedesca (Bundesbank), mentre il Fondo monetario internazionale (FMI) contava, più ottimisticamente, sulla stagnazione.
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Esportazioni in calo
Pilastro del successo economico del Paese, “Le esportazioni tedesche sono diminuite nonostante l’aumento complessivo del commercio globale nel 2024”ha osservato Ruth Brand, presidente dell’istituto Destatis, durante una conferenza stampa.
La crisi economica è illustrata soprattutto dalle difficoltà dell’industria manifatturiera, anche “La competitività internazionale è sotto pressione”. Soprattutto nel settore automobilistico i grandi gruppi nazionali perdono terreno nei confronti della concorrenza cinese. Inoltre, “le famiglie si sono astenute dagli acquisti nonostante l’aumento dei loro redditi a causa dell’incertezza sull’evoluzione della situazione economica”.
Nonostante il calo dell’attività, nel 2024 il disavanzo pubblico tedesco è rimasto al 2,6% del PIL, ancora al di sotto della media UE stimata al 3,1%. Gli economisti non contano su una ripresa rapida: “Tutto fa pensare che il 2025 sarà il terzo anno consecutivo di recessione”ha commentato mercoledì Jens-Oliver Niklasch della banca LBBW, aumentando la pressione sul governo che si formerà dopo le elezioni legislative del 23 febbraio.
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