Entrando nel 2025, il mondo si trova a un punto di svolta: possiamo accettare l’inevitabilità delle crisi – che si tratti di conflitti, povertà, fame o emergenza climatica – oppure adottare misure coraggiose per allontanarci dal precipizio e dalla mappa, insieme, un futuro più promettente.
In qualità di Presidente dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, mi impegno ad adottare un approccio proattivo e determinato. La comunità internazionale, infatti, si rivolge continuamente alle Nazioni Unite, e più in particolare all’Assemblea Generale – che rappresenta le aspirazioni dei 193 Stati membri e degli 8 miliardi di esseri umani che popolano il nostro pianeta – per individuare soluzioni. alle nostre sfide comuni.
È fondamentale intensificare gli sforzi per rivitalizzare l’Assemblea Generale e garantire la sua capacità di affrontare le complesse sfide del 21° secolo. Questa convinzione è al centro del Patto per il futuro, un’ambiziosa tabella di marcia che mira a promuovere la pace, lo sviluppo sostenibile e i diritti umani per tutti.
Basandosi su questo slancio e guidato dalla visione che ho definito per questa 79a sessione – “Unità nella diversità, per il progresso della pace, dello sviluppo sostenibile e della dignità umana ovunque e per tutti” – sono determinato a trasformare gli impegni in azioni concrete. In questo spirito, permettetemi di presentarvi le priorità che porterò avanti durante questa sessione, ciascuna delle quali fa parte della mia profonda convinzione del ruolo indispensabile e duraturo di questa grande istituzione.
Innanzitutto, la pace rimane una priorità assoluta. La violenza e i conflitti che attualmente devastano regioni come la Palestina, il Sudan e l’Ucraina rischiano di far precipitare il mondo in un caos insopportabile. Se non reagiamo, potremmo rivivere, nel corso di questo secolo, gli orrori che hanno segnato la prima metà del XX secolo.
In questo contesto, l’Assemblea Generale gioca un ruolo cruciale. Di fronte ad un Consiglio di Sicurezza sempre più paralizzato, deve essere pronto a prendere l’iniziativa. L’Assemblea Generale deve rimanere una forza attiva e complementare nella promozione della pace e della sicurezza internazionale, in conformità con la Carta delle Nazioni Unite e le relative risoluzioni.
Una delle mie principali priorità sarà organizzare un dibattito tematico ad alto livello sulle molteplici dimensioni della pace e della sicurezza in Africa, nonché sul futuro delle operazioni di mantenimento della pace. Questo dibattito metterà in risalto il ruolo decisivo che possono svolgere le operazioni di pace guidate dall’Unione Africana e finanziate con contributi obbligatori.
Per combattere l’impatto destabilizzante delle armi leggere e di piccolo calibro, convocherò anche una riunione congiunta dell’Assemblea Generale e del Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite. La circolazione incontrollata di queste armi richiede una risposta collettiva, unita e globale, al fine di ridurne efficacemente gli effetti devastanti.
In secondo luogo, lo sviluppo sostenibile richiede nuovo slancio. A soli cinque anni dalla scadenza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e, nonostante il ritmo deludente dei progressi, resta ancora molto da fare.
Dobbiamo infatti agire con urgenza e determinazione, pur avendo una visione chiara delle sfide da superare. Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) non sono semplici ambizioni; costituiscono un quadro globale volto a garantire un futuro più giusto, equo e sostenibile per le generazioni attuali e future.
La mobilitazione e il finanziamento delle risorse sono elementi essenziali per il successo e sono interamente realizzabili. La Quarta Conferenza Internazionale sul Finanziamento per lo Sviluppo, che si terrà a luglio, così come il Secondo Summit Mondiale per lo Sviluppo Sociale, previsto per la fine dell’anno, rappresentano opportunità cruciali per sbloccare finanziamenti, rafforzare la governance finanziaria e accelerare l’attuazione. attuazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
In terzo luogo, la promozione dei diritti umani e della dignità umana deve essere al centro di tutti i nostri sforzi. L’Assemblea Generale deve dare la massima priorità ai diritti umani in tutta la sua agenda. Questi diritti – tutti i diritti umani – sono inalienabili e devono essere protetti per tutti, ovunque, anche in tempi di conflitto.
Nel gennaio 2025 lancerò un’iniziativa specifica per sottolineare l’urgenza di difendere il diritto internazionale umanitario. Perché anche in guerra ci sono delle regole e l’impunità per le violazioni deve finire.
Mentre ci avviciniamo al 30° anniversario della Quarta Conferenza mondiale sulle donne e della Dichiarazione e Piattaforma d’azione di Pechino, è chiaro che i progressi sull’uguaglianza di genere rimangono insufficienti. Per affrontare questo problema, ristabilirò il Consiglio consultivo sull’uguaglianza di genere, per garantire che tutte le iniziative e priorità siano considerate attraverso la lente dell’uguaglianza di genere.
Quest’anno le Nazioni Unite celebreranno il loro 80° anniversario, una pietra miliare che invita a una riflessione approfondita sul suo ruolo duraturo all’interno dell’Organizzazione. Nate dalle ceneri di due guerre mondiali, le Nazioni Unite sono state concepite come l’iniziativa più audace dell’umanità nell’azione collettiva e nella cooperazione globale. Tuttavia, oggi, di fronte a sfide onnipresenti e spesso percepite come insormontabili, dobbiamo riconoscere che la fiducia nella nostra istituzione sta diminuendo.
Sta a noi contrastare questo scetticismo con azioni risolute e concrete. Le Nazioni Unite rimangono in una posizione unica per promuovere il dialogo e offrire soluzioni durature. Per fare ciò, non dobbiamo solo utilizzare i meccanismi formali dell’Organizzazione, ma anche rafforzare i suoi collegamenti con le popolazioni che serve, amplificando la diversità di voci e prospettive. È con questo spirito che ho reso il multilinguismo una priorità per questa sessione. Garantendo che ogni voce, indipendentemente dalla lingua, sia ascoltata, riaffermiamo l’universalità di questa istituzione e il suo impegno nella ricerca di soluzioni inclusive che non lascino indietro nessuno.
La strada da percorrere non sarà facile. Richiede unità di intenti e impegno costante. Tuttavia, con il Future Compact come guida, la settantanovesima sessione dell’Assemblea Generale ci offre l’opportunità di trascendere le divisioni e il cinismo, un’opportunità per costruire un futuro migliore per tutti, scegliendo di andare avanti insieme.
Parere di Philémon Yang, Presidente della 79a sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite