Guillaume Canet è instancabile. A 51 anni è già apparso in 55 film. Solo due settimane dopo il rilascio di Alluvione negli ultimi mesi di Luigi XVI e Maria Antonietta, l’attore è tornato Alla vitaun film che ha coprodotto e co-sceneggiato per Netflix. Per la sua prima collaborazione con la piattaforma interpreta un ex membro dei GIGN. Un ruolo molto fisico che gli ci sono voluti sei mesi per prepararsi. Ma non c’è dubbio che Guillaume Canet si adagi sugli allori. A febbraio inizieranno le riprese del suo nono film da regista. Ma perché non soffia mai? gli ha chiesto il giornalista Sud-ovest Julien Rousset. “Regolarmente prendo un buon proposito: prendermi una pausa. Ma non posso mantenerlo, mi preoccupa”.ha risposto nel numero in edicola questo sabato 11 gennaio.
Guillaume Canet: questo “paura della morte” che lo spinge a lavorare senza sosta
“Appena smetto ho l’impressione che dopo non potrò più lavorare, che non mi verranno più proposte così tante cose”ha confidato il compagno di Marion Cotillard. “Ho bisogno di muovermi. Quando mi sdraio sulla sdraio, in vacanza, nel momento in cui mi sdraio, sono molto felice. Ma dopo cinque minuti mi annoio e mi stresso”ha detto il regista. Ma cosa nasconde questo? “iperattività” ? “Senza dubbio la paura della morte, so che il tempo sta per scadere”.risponde Guillaume Canet. “Spesso faccio lo stesso incubo: scopro che sto per morire e devo andare a salutare tutti”ha rivelato.
“Mi chiedo perché faccio tutto questo” : queste attività estreme di cui si interroga Guillaume Canet
Come il suo personaggio di ex membro dei GIGN Alla vital’appassionato di riprese, Guillaume Canet, capisce che possiamo “diventare dipendenti dal pericolo, dall’assunzione di rischi”. “Perché non ti senti mai così vivo come in queste circostanze”ha stimato l’attore, prima di discutere il proprio caso e il suo rapporto con attività sensazionali. “Faccio paracadutismo, paramotore, parapendio. Ogni volta, la sera, quando sono a casa, mi chiedo perché faccio tutto questo, mi dico che non ha senso, che è completamente stupido… E la mattina dopo, non vedo l’ora di tornare”ha spiegato il padre di Marcel, 13 anni.
Articolo scritto in collaborazione con 6Medias