Musicalmente, l’appello all’insurrezione dionisiaca da parte di queste Furie di Brighton non è certamente rivoluzionario. Possiamo tracciare l’albero genealogico partendo dagli MC5 o dai Sex Pistols fino al movimento informale Riot Grrrl degli anni ’90. Ma, se lo stile non è nuovo, l’elettricità delle loro chitarre e le loro veementi vociferazioni bastano a rendere deliziosamente qualsiasi timpano. sanguinare.
Le giovani marche di fuoco Lambrini Girls sono apparse sulla scena britannica nel 2023 con l’EP Prego, compreso il singolo Aiutami, sono gay, lontano cugino di Toccami, sono malato di Mudhoney, dà il tono. Queste attiviste femministe, progressiste, bisessuali, di sinistra, ecc. sono molto arrabbiati. Potremmo fermarci qui. In effetti, il duo soddisfa naturalmente tutte le esigenze del wokismo punk, passando nel loro primo album da un manifesto anti-patriarcato a una dichiarazione pro-queer o a uno sfogo anti-borghese britannico. Tutti, a cominciare dal famoso “maschio bianco”, prendono posto in deliziose cacofonie elettriche che raramente superano i tre minuti. Ma, mentre il basso pesante di Lilly Macieira satura lo spazio, è il modo in cui Phoebe Lunny proietta la sua voce come se volesse sputarti in faccia, passando da un canto-parlato febbrile a ringhi feroci, che segna gli spiriti. Pensiamo inevitabilmente a Jason Williamson degli Sleaford Mods, a cui il duo sembra rendere omaggio nel Cuntologia 101 che chiude l’album con un tocco sintetico. Le due Lambrini Girls potrebbero riprendere il celebre slogan che Woody Guthrie scrisse alla sua chitarra negli anni ’40: “Questa macchina uccide i fascisti”. Ma se nulla dice che riusciranno finalmente a liberarci da ogni tipo di reazione, possiamo comunque fidarci che li renderanno sordi sbattendoli contro il loro muro di suono.
Ragazze Lambrini Chi ha lasciato uscire i cani (gergo cittadino)
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