Piuttosto discreto per natura, Roch Voisine aprirà, per un raro periodo, le porte della sua privacy in un nuovo documentario, Roch Voisine: la salitaseduto contemporaneamente per la prima volta davanti alle telecamere con i suoi figli, Kilian e Alix-Élouan.
Il cantante tornerà, tra l’altro, con loro in alcuni momenti importanti della Rochmania, che caratterizzò gran parte della sua carriera, e la separazione tra il padre di famiglia che era in casa e l’artista di scena, al quale tenne sempre molto.
“Ho sempre detto ai miei ragazzi che avrebbero potuto giocare al gioco mediatico quando fossero stati pronti ad affrontare le conseguenze”, ha detto in un’intervista con l’Agenzia QMI.
Foto fornita da TVA
“Trovo che usiamo un po’ i bambini per farci pubblicità con il pretesto che siamo orgogliosi… Tutti sono orgogliosi dei propri figli. Continuo a pensare che questo non sia il posto giusto”, ha continuato il cantautore che si è sempre preoccupato di preservare l’anonimato dei suoi figli per tutelarli, anche a costo di escluderli dalle foto di classe.
“Penso che abbiano subito differenziato tra papà e Roch Voisine. Papà non si rade, ha un berretto da baseball in testa con gli occhiali e si veste un po’ trasandato. Per me non è stato sempre facile stare di fronte ai bambini e avere queste due vite, ma la vita più importante era quella con loro”, ricorda in particolare nel documentario che apparirà domenica sera su TVA.
Foto fornita da TVA
Durante questo incontro di 90 minuti che riunirà una serie di immagini d’archivio, interviste e performance, il cantante discuterà degli impatti della fama con alcuni dei suoi amici e colleghi, tra cui Garou, Ludovick Bourgeois e Béatrice Martin (Cœur de pirate).
Tornerà anche là dove l’idea di una carriera nella musica cominciò a germogliare in lui; nella sua residenza presso l’Università di Ottawa, dove ha studiato kinantropologia e per la quale ha giocato a hockey a metà degli anni ’80.
“Siamo andati al college, sulle scale dove giocavo quando avevo un vuoto nel mio programma. Erano passati 35, 40 anni da quando ero lì. Per me è stato un esercizio molto interessante da fare”, ha detto all’agenzia QMI.
Senza dimenticare che gli spettatori scopriranno finalmente chi è la vera Hélène.
“Sono considerato non udente”
Roch Voisine ha recentemente rivelato alla rivista Più vicino che il suo udito era stato compromesso, nel gennaio 2024, a seguito dello streptococco A.
In Roch Voisine: la salitaspiega anche di aver già avuto problemi di udito negli ultimi anni dovuti in particolare alle attrezzature sceniche dell’epoca e alle urla acute a cui erano esposti ogni sera.
“Sono considerato ipoudente”, confida nel documentario, rivelando che porta apparecchi acustici ormai da 6-7 anni.
Foto fornita da TVA
“All’epoca ci furono dei ritorni sui palcoscenici. Potevamo sentire le urla degli spettatori molto forti. Ogni notte ci soffiavamo le orecchie”, aggiunge, spiegando che il suo streptococco nell’orecchio gli aveva divorato parte del cranio, richiedendo un’operazione importante e il rinvio del suo tour, che dovrebbe continuare fino alla fine del 2025.
Creato da Jean-François Blais, Isabelle Viviers e Yves Lefebvre, il documentario Roch Voisine: la salita sarà presentato questa domenica su TVA e TVA+, a partire dalle 20:30.