“The Pitt”: Noah Wyle torna al pronto soccorso per la serie medica “24 Hours Chrono”.

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Sedici anni dopo la fine di “Emergencies”, due dei suoi produttori si uniscono per una fiction assolutamente fantastica, ambientata in tempo reale.

La prima stagione di “The Pitt”, lanciata questo venerdì 10 gennaio su Max, segue l’intero turno dei medici d’urgenza in un ospedale di Pittsburg.

Quindici episodi e quindici ore per discutere delle falle del sistema sanitario americano con l’indimenticabile interprete del dottor Carter a capo della squadra.

Si è fatto un nome interpretando il membro più giovane di una squadra di medici d’urgenza. Ora è il maggiore. Noah Wyle ritorna nell’ambiente ospedaliero in una serie medica avvincente che non prende precauzioni né con i suoi eroi né con i suoi spettatori. Il Pitt – tradurre “la fosse” – entra nell’arena del pronto soccorso di Pittsburg dove dà vita alla giornata in tempo reale. Ciascuno dei quindici episodi corrisponde a un’ora della vita di questi medici. Come se EMERGENZE è stato modellato sul ritmo insopportabile di Cronografo 24 ore.

Non è all’altezza del compito e oggi lo sorprendi in una pessima giornata

Noah Wyle su “Robby”, il suo personaggio

Il Pitt non sfugge al confronto con EMERGENZE che è stato il dramma medico più longevo della televisione americana fino al Grey’s Anatomy non gli succede nel 2019. Condivide con la serie cult (1994-2009) due dei suoi produttori, John Wells e R. Scott Gemmill, la star Noah Wyle ovviamente e il suo modo di portare la macchina fotografica tra le barelle come per è meglio immergerci nel cuore dell’azione. Ma questo è tutto ed è senza dubbio ciò che contribuisce alla riuscita di quest’opera, talmente realistica da sfiorare a tratti il ​​documentario.

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MASSIMO

Preferendo la felpa con cappuccio al sacrosanto camice bianco, Michael Robinavitch, detto “Robby”, non ha molto in comune con il giovane protagonista di buona famiglia, John Carter. “Ero interessato al ruolo di un uomo che proveniva da un ambiente molto più operaio e che non aveva avuto quelle prime opportunità, che era arrivato alla medicina per ragioni completamente diverse”spiega a TV Insider (nuova finestra)Noah Wyle, che ha anche scritto la sceneggiatura di diversi episodi.

“Si tratta di un uomo che probabilmente non dovrebbe più fare questo lavoro, ma che è dovuto rientrare in servizio durante il Covid e che ha continuato ad assumersi le responsabilità del lavoro senza svolgere realmente il lavoro terapeutico o analitico necessario per ottimizzare la sua mentalità salute Non è all’altezza del compito e oggi lo sorprendi in una pessima giornata.”aggiunge.

Nessuno spazio al romanticismo, priorità alla medicina

Disponibile questo venerdì 10 gennaio su Max, il primo episodio lo vede tornare al lavoro dopo una lunga interruzione, quattro anni esatti dopo la morte del suo mentore nel mezzo di una pandemia. Appena arrivato alle 7 del mattino, questo dottore, schietto quanto insegnante, incontra il nuovo gruppo di stagisti che scopriranno, con più o meno felicità, la quotidianità di un servizio totalmente asfissiato dalla mancanza di risorse. Esci dalle storie personali romantiche dei suoi personaggi, Il Pitt si concentra esclusivamente sulla pratica della medicina e sulle sue conseguenze. Cure da sopperire all’attesa infinita di pazienti che lo diventano sempre meno fino a sviluppare un attacco di violenza.

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“È interessante vedere quanto è cambiata la medicina da allora EMERGENZE. Molte procedure vengono eseguite in modo diverso e molti farmaci che prima somministravamo non vengono più somministrati.”osserva Noah Wyle, il cui carattere non smette mai di mettere in luce i difetti di un sistema sanitario che logora i pazienti tanto quanto i professionisti. Il Pitt non mancano finezza, emozioni e protagonisti che adorerai odiare. Già una delle migliori serie dell’anno.

>> Il Pitt – Una puntata ogni venerdì dal 10 gennaio su Max


Delfina DE FREITAS

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