Nathalie Marquay-Pernaut spiega perché ha accettato di partecipare a The Island

Nathalie Marquay-Pernaut spiega perché ha accettato di partecipare a The Island
Nathalie Marquay-Pernaut spiega perché ha accettato di partecipare a The Island
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Sembra che essere tagliati fuori dal mondo ti permetta di concentrarti nuovamente su te stesso. Se i dieci partecipanti della nuova stagione di L’Isolaproposti questo martedì 7 gennaio alle 21,10 su M6 sono unanimi su questo argomento, Nathalie Marquay-Pernaut va ancora oltre. “Per sopravvivere dovevo pensare a me stessa. Qualcosa che non sapevo più come fare“, testimonia. L’ex reginetta di bellezza ha approfittato di questa avventura”unico” per ritrovare se stessa e alleviare alcuni mali che la tormentavano dalla morte di suo marito, Jean-Pierre Pernaut.

Mi sentivo come uno zombie“: Nathalie Marquay-Pernaut parla del suo stato mentale prima di unirsi L’Isola

Sempre sorridente quando appare in televisione, la donna, 57 anni, nascondeva in realtà un profondo disagio. “Come tutti sanno, ho perso mio marito. C’era davvero metà del mio corpo che non mi apparteneva più ed era completamente morta.“, ci racconta. Fin dai primi minuti del primo episodio quello Multitempo libero ho potuto vedere in anteprima, la madre di Tom e Lou scoppierà addirittura in lacrime. “Non pensavo più a me stessa. Mi sentivo come uno zombie“, continua. Quando la Six e la Endemol, la società di produzione, l’hanno contattata, lei non ha esitato e ha accettato il progetto. “Avevo bisogno di questo progetto di sopravvivenza. Avevo bisogno di svegliarmi e dirmi che la vita continua. Ho dei figli, che non ho il diritto di abbandonare, che la vita è bella e che mio marito sarebbe orgoglioso di me.”

Mi sono detto che ero lì per me“: Nathalie Marquay-Pernaut confida nel “supporto” di suo marito Jean-Pierre Pernaut sul set di L’Isola

Immersa nella difficile prova della sopravvivenza, Nathalie Marquay-Pernaut ammette di aver trovato comunque un piccolo sostegno da parte di suo marito. “All’inizio mi ha accompagnato, ma dopo la partita, perché sono io che gli parlo tanto e gli chiedo risposte, ma poi mi sono detto che ero lì per me“, si arrabbia. Precisa tuttavia di non aver trascorso una sola serata in cui non abbia pensato a suo marito, ma che la sua mente fosse meno occupata del solito da Jean-Pierre Pernaut.Non posso dire di averlo dimenticato, ma è stata così dura durante la partita che ci ho pensato un po’ meno rispetto a quando ero a Parigi“, conclude.

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