SU Boulevard VoltaireGabrielle Cluzel denuncia da tempo, nella persona di Annie Ernaux, vincitrice del Nobel, le peregrinazioni, le contraddizioni e l’ipocrisia di questa sinistra che da decenni regna sovrana sul mondo intellettuale. Ma ora, all’inizio del 2025, un nuovo colpo è appena stato inferto alla statua della comandante del femminismo ufficiale, l’autoproclamata Madonna dei fuoriusciti di classe. Ma, questa volta, il graffio che rompe la patina ufficiale viene dal suo stesso campo, da uno scrittore, da uno specialista del suo lavoro (la sua tesi riguarda l’opera di Ernaux) che era anche… il suo amante. Trent’anni più giovane.
Questo ritorno letterario di gennaio vede la pubblicazione dell’ultimo libro di Philippe Vilain, Cattivo studente. Un’autobiografia – o autofiction, per usare i concetti dell’epoca – di uno degli autori rispettabili dell’epoca che inizia con questa frase: ” Leggere mi annoiava » non può essere un brutto libro. Le prime pagine ambientano la scena, molto Annie Ernaux, quella di una bambina proveniente da un ambiente molto disagiato, che ora è diventata professoressa di letteratura e scrittrice.
Ma Philippe Vilain ripercorre anche la sua relazione con Annie Ernaux. Si capisce perché si sia autorizzato a farlo perché, se le deve, per sua stessa ammissione, la sua educazione letteraria, lei gli deve una parte del suo Nobel, per averne fatto un personaggio nella sua opera. . In almeno due occasioni. Il primo ad entrare L’Occupazione (2002) « dove Ernaux lo ha anonimo e già lo sminuisce con uno sconcertante disprezzo di classe da parte di una Pizia della sinistra intellettuale ”, secondo il critico di L’Espresso Louis-Henri de La Rochefoucauld. Poi, nell’opera da lei pubblicata pochi mesi prima del Nobel, Il giovane« dove racconta con grande condiscendenza una storia che ha condiviso con un ragazzo sui vent’anni quando lei stessa era sulla cinquantina ».
Nell’intervista rilasciata a L’Espressofa la protesta del giovane che una volta fu udito: “ Annie Ernaux mi presenta come un redneck – usa la parola, e non è niente. Come può essere così priva di gentilezza nei miei confronti? […] Il suo racconto trascrive di fatto la verità delle situazioni, ma tutto è così decontestualizzato da risultare in un testo intessuto di menzogne per omissione. » E mette il dito su tutte le contraddizioni della gran dama delle lettere: « Oltre alla violenza del suo giudizio su qualcuno di origini più modeste di lei, Annie Ernaux non è intellettualmente onesta, anche se pretende di essere una letteratura della verità – è un po’ imbarazzante… »
Di Annie Ernaux, sostenitrice incrollabile e di sinistra di Mélenchon, ci mostra anche il “ vita lussuosa » con, ad esempio, il suo ” numerose prospezioni per l’acquisto di una seconda casa ».
Vilain non evita le ambiguità – per restare un eufemismo – del potere esercitato da questa donna” dominante » su di lui e sul suo modo di degradarlo letterariamente: “ Il giovane non è un essere pensante, un apprendista scrittore fuggito dalla sua classe sociale; non è altro che un corpo, è violento… Rovesciamo un attimo il discorso: se, ormai 55enne, scrivessi La giovane ragazza usando gli stessi termini di Annie Ernaux, sarebbe apprezzato? È una scommessa sicura che, al contrario, verrei inserito nella lista nera… »
Cattivo studente, Philipe Vilain è un cattivo studente anche nei confronti della professoressa Annie Ernaux, e ha ragione: non la imita nel suo disprezzo, sa riconoscere ciò che le deve, ripete la sua ammirazione pur mettendo le cose in chiaro tempo e demistificando le sue posture. Una lezione di etica letteraria. Se Vilain inizia bene la sua seconda metà dell’anno 2024-2025, non lasciamoci ingannare: è in definitiva il suo duo letterario che, involontariamente, fa esplodere un’intera epoca. Studente Vilain, sei sulla strada giusta!
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