“Molte cose non sono fatte per me”: Maxime Chattam racconta parte della sua vita con Faustine Bollaert

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Il resto dopo l’annuncio

Maxime Chattam e Faustine Bollaert formano una coppia emblematica nel panorama dei media francesi. Maxime Chattam, rinomato autore di romanzi polizieschi e thrillerè noto per le sue trame oscure e avvincenti, come La trilogia del male ma anche L’anima del maleche hanno avuto molto successo. Faustine Bollaert, dal canto suo, si gode i giorni di gloria del gruppo Télévisions in qualità di presentatrice. Molto apprezzato soprattutto in Inizia oggi, ospita anche altri programmi. Troveremo, ad esempio, questo giovedì 2 gennaio alle 21:10 su France 2 per presentare il gran finale dell’undicesima stagione di Prodigi. Dopo Marianne James, Daphné Burki e Marie-Sophie Lacarrau che hanno presentato lo spettacolo a turno fino al 2020, è quindi la moglie di Maxime Chattam a subentrare da allora e che presenterà quindi stasera per il quarto anno consecutivo. La giuria è composta dalla ballerina e coreografa Marie-Claude Pietragalla, dal violoncellista Gautier Capuçon e dal mezzosoprano Axelle Saint-Cirel, ricordata in particolare per la sua bellissima interpretazione della Marsigliese, durante la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Parigi. . Se Faustine Bollaert si è realizzata nella sua vita professionale, da allora lo è anche nella sua vita privataè innamorata perfetta del romanziere ormai da più di 10 anni.

La coppia si è sposata nel 2012 e ha avuto due figli: Abbie e Peter. Il loro rapporto, caratterizzato da grande complicità e sostegno reciproco, viene spesso messo in risalto e la coppia non esita a condividere talvolta i segreti della loro vita quotidiana nonostante le loro carriere impegnative. Intervistata dai colleghi della rivista Ciné Télé Revue lo scorso 12 dicembre Anche Maxime Chattam ha colto l’occasione per dire alcune parole sulla sua relazione. Colui che lo scorso ottobre ha pubblicato un nuovo romanzo, intitolato Prima ora e pubblicato da Albin Michel, la cui ambientazione è in un telegiornale, ha spiegato che inizialmente era riluttante a fare il grande passo. Il motivo? Il fatto che Faustine Bollaert lavori in TV. “Avevo paura che le persone la giudicassero e interpretassero in modo eccessivo ciò che dicevo pensando questo erano le parole di Faustine o come si sentiva come donna televisiva. Ci è voluto un po’ per liberarmi di quella sensazione e permettermi di andare.” ha spiegato ai nostri colleghi. Scrivere quest’opera gli ha fatto venire voglia di scambiare il suo lavoro con quello di sua moglie? Non proprio. “Vivere accanto a qualcuno che in realtà (Faustine Bollaert), Mi rendo conto che ci sono molte cose che non sono destinate a me. Avrei davvero difficoltà a sperimentare la pressione dello sguardo che è lì senza essere presente. Ci vuole equilibrio, una solidità interiore per poter affrontare l’occhio della telecamera.” confidò.

Faustine Bollaert, un aiuto prezioso

E da specificare che la moglie ha letto il suo libro ma non solo! Maxime Chattam ha voluto restituire a César ciò che gli appartiene e ha dimostrato grande trasparenza Ciné Télé Revue. Infatti ha confidato ai nostri colleghi: “Questo è il primo libro in cui – al di là di ciò che solitamente porta, vale a dire il suo sguardo sui personaggi, l’umanità dei personaggi e la loro interazione – ha dato un’occhiata alle parole, ai passaggi, alle frasi. È la prima volta in due o tre scene che devo passargli il computer e dirgli: ‘Vai avanti, e se non mi piace, torno indietro.’” Si concentrava su una frase, un dettaglio, sottigliezze. Quando l’ho riletto, ho scoperto che aveva ragione.” concluse con gratitudine.

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