“Arthur, il figlio della TV”: cosa dobbiamo aspettarci da questo documentario che celebra i 30 anni di carriera del conduttore di TF1?

“Arthur, il figlio della TV”: cosa dobbiamo aspettarci da questo documentario che celebra i 30 anni di carriera del conduttore di TF1?
“Arthur, il figlio della TV”: cosa dobbiamo aspettarci da questo documentario che celebra i 30 anni di carriera del conduttore di TF1?
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“Non volevo che fosse un documentario per raccontare la storia della mia vita”. Nelle colonne di “Parisien”, di giovedì 26 dicembre 2024, il conduttore-produttore Arthur, 30 anni di carriera sotto il tempo, ha parlato della serata dal titolo “Il figlio della televisione” che TF1 gli ha dedicato quella stessa sera, da 21:10, per rivivere i momenti salienti dei suoi spettacoli. “Lascio lavorare le squadre senza dirmi nulla”giura il solito “maniaco del controllo”, che scoprirà insieme ai telespettatori le risate incontrollabili e le sequenze cult di tre decenni di avventure televisive. Con un solo obiettivo alla fine: “per farsi una risata”.

Quaranta testimoni

Per l'occasione, una quarantina di personalità che lo hanno accompagnato nel corso della sua carriera (Michaël Youn, Élie Semoun, Isabelle Nanty, Michèle Bernier, Veronika Loubry, Dany Boon, Kad Merad, Jenifer, Franck Dubosc, Michel Boujenah, Nikos Aliagas, Ahmed Sylla, Jarry,…) commenteranno le immagini trasmesse in onda e racconteranno il dietro le quinte. E lì, ancora, l’ultimo conduttore di “Chi Vuol Essere Milionario?” non ha avuto voce in capitolo nella scelta dei testimoni. “Vedere il riconoscimento di tutti questi artisti mi ha dato una strana sensazione, un misto di nostalgia e orgoglio”sottolinea Arthur, che promette di non risentirsi nel caso in cui uno di loro avesse una frecciatina importante in questo documentario. “È un modo per dire che siamo cresciuti insieme e che abbiamo fatto bene insieme”.si convince.

Da “I figli della TV” e le sue casseruole a “Venerdì va bene tutto”

In compagnia di questi ospiti, gli spettatori potranno immergersi nei momenti più belli di “I figli della TV”, “La Fureur”, una sorta di gigantesco karaoke che contrappone due squadre di celebrità trasmesse a metà degli anni '90, o anche nell'emozione di programmi più recenti come “Prenderlo o lasciarlo” o “Venerdì va bene tutto”. Un grande spettacolo che non eviterà alcuni dei fallimenti del produttore dietro “Rêve d'un jour”, “Les Touristes” o “Rock'n Roll Circus”. La scatola dei ricordi è pronta per essere aperta.

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