Il resto dopo l'annuncio
È un eufemismo dirlo Kylian Mbappé sta attraversando un periodo complicato. A volte trasparente sui campi di calcio e tralasciando le cose più semplici, boicottato da Didier Deschamps come regolamento di conti, apparentemente abbandonato da alcuni compagni della squadra francese e perfino bersaglio di continue molestie sui social network da quando ha firmato per il Real Madrid, il calciatore ci ricorda perché la vita di una star non è sempre un sogno.
Kylian Mbappé ubriaco di questa abitudine da tifoso
E ovviamente ci sarebbe un altro motivo per voler stare lontano dalla fama. Se Kylian Mbappé scatta regolarmente foto e firma autografi con i tifosi, l'ex attaccante del PSG si rammarica tuttavia dell'eccessiva familiarità del pubblico con lui. E per fare un esempio, lo ha recentemente confessato a Mouloud Achour Cricca che non sopportava i soprannomi che gli venivano affibbiati.
Lanciato sull'argomento dal conduttore,”Kiki, questo soprannome ti irrita oppure no?“, Kylian Mbappé non ha usato mezzi termini. “Kiki? Mio padre aveva un cane chiamato Kiki. Per me Kiki è il nome di un cane“, si lamentava, rammaricandosi di vedersi indirettamente associato a un animale.
“È un nome che mi hanno dato i miei parenti”
Eppure lo preferisce a un altro: Kyks. Ma se la cosa dà fastidio al calciatore è soprattutto per un motivo più personale. “Non so come la gente l'abbia scoperto. Ma Kyks, Sono stati i miei cari a chiamarmi così. È un nome che mi hanno dato i parentiha spiegato. Quindi per me, quando la gente mi chiamava Kyks, prima, mi voltavo subito, perché sapevo che era qualcuno che mi conosceva“.
Tuttavia, vedendolo utilizzato fino a questo punto da persone anonime, Mbappé ora ha la sensazione di essere stato derubato di quella rara parte di intimità che ancora gli era rimasta. “È stato davvero qualcosa… Se mi chiami così è perché mi conosci. Vedere? Ma adesso mi chiamano tutti così“, si rammaricò.
Sorprendentemente, non gli è stato chiesto quale fosse il suo terzo soprannome: Mboulard.
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