“I limiti sono l’ospedale”: Guillaume Canet mette le carte in tavola mentre parla della sua vita

“I limiti sono l’ospedale”: Guillaume Canet mette le carte in tavola mentre parla della sua vita
“I limiti sono l’ospedale”: Guillaume Canet mette le carte in tavola mentre parla della sua vita
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Il giornalista Xavier de Moulins ha ricevuto Guillaume Canet “Nel cuore della creazione”, e ha avuto l’opportunità di parlare della sua iperattività. Le novità per l’attore sono piuttosto dense visto che tornerà sul grande schermo il 25 dicembre 2024, in “Il diluvio”, ma è anche protagonista del film
“Alla vita”, che uscirà su Netflix il 10 gennaio 2025.

L’ex pilota professionista, poi passato al cinema, ha al suo attivo ben 55 film come attore e 8 film come regista. La constatazione è questa: Guillaume Canet non si ferma mai. È stato al microfono di Xavier de Moulins che ha parlato della sua iperattività.

Guillaume Canet “Non so fare niente”

L’attore ha così confessato il suo modo di funzionare : “Non so fare niente. Non so sdraiarmi sulla sdraio. Ogni volta che lo faccio mi sdraio e due minuti dopo mi dico: ‘Non ho fatto questo'”. , non ho ‘non l’ho fatto’. Quindi provo a lavorare su quello. C’è una parte del mio cervello che è sempre in allerta e che, quando sperimenta cose, dice a se stessa che mi commuove, basta. . è interessante, è bellissimo”, ha prima spiegato.

Questa passione, l’attore non la scambierebbe con nulla al mondo : “Questa sensazione straordinaria quando sei al cinema e presenti il ​​tuo film al pubblico è qualcosa che mi emoziona totalmente. Penso di avere una sorta di bulimia per questo, il desiderio di riprodurre e rivivere continuamente queste esperienze e così, di. vado il più velocemente possibile, finché posso, finché ho la possibilità di farlo, ne approfitto.

Limiti alla sua iperattività

Il direttore di Piccoli fazzoletti poi spiegato più approfonditamente : “C’è anche forse la paura che finisca. C’è questa frenesia che viene da lì, e poi anche quella di non pensare. Penso che quando me lo pongo ci sono tutte queste domande esistenziali che ritornano e che ho avuto fin dalla mia infanzia”.

Tuttavia, riconosceva che la sua iperattività aveva dei limiti : “Ora penso che abbia dei limiti. E l’ho già visto tante volte, in effetti. I limiti sono l’ospedale, è la salute. E poi sono anche i rischi di seccarsi. Perché è importante vivere. È È importante condividere le cose. Quindi, quando parliamo di questa iperattività, c’è qualcosa che non metto assolutamente da parte, il ruolo di padre, il più presente possibile. Ho bisogno di trascorrere del tempo con i miei figli. I bambini ti insegnano molto e spesso hanno pensieri e reazioni alla vita molto precisi. ha spiegato.

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