“Io, Parastoo, una giovane ragazza che vuole cantare per un popolo che ama. È un diritto a cui non potrei rinunciare: cantare per questa terra che amo appassionatamente, qui, in questo luogo simbolico del nostro caro Iran, dove si intersecano la nostra storia e le nostre leggende. Ascolta la mia voce in questo concerto immaginario e immagina questo bellissimo paese…”
È così che mercoledì 11 dicembre, alle 21:00 ora locale, la cantante underground iraniana Parastoo Ahmadi ha lanciato il suo concerto “immaginario”senza pubblico, trasmesso in diretta sul suo canale YouTube, sito bloccato in Iran come tutti gli altri social network, ma accessibile tramite software di elusione. Il suo concerto si è svolto in un caravanserraglio, situato in una località sconosciuta dell’Iran. La cantante 27enne, accompagnata da quattro musicisti, porta i suoi lunghi capelli sciolti sulle spalle. Truccata con cura, indossa un abito nero che le lascia scoperte le spalle e le braccia. Al collo, una collana a forma di mappa dell’Iran.
Per ventisette minuti, Paratsoo Ahmadi combina con grande maestria brani popolari, canti rivoluzionari e alcune composizioni del suo stesso gruppo in persiano. Nessun dettaglio, dalle luci alla scenografia, compreso il suono e la videografia, è stato lasciato al caso. La giovane canta con una facilità sconcertante, come se questo concerto fosse un evento banale. In Iran, il canto solista delle donne è vietato, anche se alcune osano esibirsi sul palco in occasione di eventi clandestini.
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