COLLOQUIO – Questo documentarista francese di 39 anni è passato alla finzione e ai segni I fantasmi, un affascinante primo thriller di spionaggio.
Lo incontriamo alle 9, citiamo Paradis, nei locali parigini del suo distributore, Memento. Gioviale ed entusiasta, a quasi 40 anni, Jonathan Millet firma il suo primo film di finzione (presentato quest’anno alla Settimana della Critica di Cannes). Parigino di nascita, ma cresciuto sulle Alpi, si è lanciato nel documentario dopo aver studiato filosofia. Avventuriero, viaggia per il mondo con la macchina fotografica in mano e filma regioni remote per banche dati, dall’Iran al Sud America passando per il Sudan, il Pakistan, il Medio Oriente e l’Africa. Ha diretto diversi documentari, tra cui Ceuta, dolce prigione (2014), Ultime notizie sulle stelle (2017) o Scomparsa (2021). Ma è con I fantasmi, thriller di spionaggio unico, che lascia un’impressione duratura nella mente delle persone.
IL FIGARO. – Come è nata l’idea per questo primo film?
Jonathan MIGLIO. –È sempre la realtà a innescare per me la mia curiosità. È normale, vengo dal documentario…
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