Amareggiato, Waly Dia si sfoga sulla sua partecipazione a Chiediamo solo di ridere: “Una delle più grandi censure che ho subito”

Amareggiato, Waly Dia si sfoga sulla sua partecipazione a Chiediamo solo di ridere: “Una delle più grandi censure che ho subito”
Amareggiato, Waly Dia si sfoga sulla sua partecipazione a Chiediamo solo di ridere: “Una delle più grandi censure che ho subito”
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È un programma che ha rivelato molti talenti. Nel 2010, Laurent Ruquier ha lanciato Vogliamo solo riderci sopraun nuovo programma quotidiano trasmesso fino al 2014 nel tardo pomeriggio dal lunedì al venerdì Francia 2. Il principio è semplice: comici sconosciuti al grande pubblico si presentano davanti a una giuria composta da tre professionisti della professione oltre a Laurent Ruquier. Dopo la loro esibizione, gli attori venivano valutati su 20 e avevano il diritto di tornare in uno spettacolo futuro se avessero ottenuto la media. A volte gli artisti potevano essere interrotti nel mezzo del loro schizzo se venivano sentiti due volte dalla giuria.

Waly Dia è stato uno dei tanti comici che hanno lasciato il segno EREDITÀ. È stato nel giugno 2011 che l’attore è arrivato allo spettacolo, dove si esibirà fino all’ottobre 2012, eseguendo 21 sketch. Nonostante la notorietà acquisita grazie alle sue apparizioni in Vogliamo solo riderci sopraWaly Dia ha ricordi amari di questo periodo della sua carriera: “È sia un’arma di esposizione che la cosa peggiore per i comici“, ha confidato il comico nell’ultimo numero della rivista Società.”È il modo migliore per fare qualsiasi cosa.“Colui che oggi è conosciuto soprattutto per i suoi sketch piccanti sulle onde radio di Francia Inter va anche oltre affermando di essere stato vittima della censura in più occasioni:”Quando metto i nomi dei politici, li tagliano fuori. Una delle più grandi censure che ho subito è stata in questo show. Hanno cancellato interi schizzi.“L’attore 35enne ha anche colto l’occasione per sottolineare i meccanismi dello spettacolo:”Trovare persone che potessero tenere quel ritmo… In due anni abbiamo dovuto scrivere, non so… 50, 60 schizzi? Era pazzesco, questo spettacolo, quasi malsano in molti posti.

Waly Dia si rammarica anche di essere stato giudicato da personalità che non considerava legittime. Il comico ha dovuto affrontare in particolare le critiche dell’attore Jean Benguigui e di Catherine Barma, che ha prodotto EREDITÀ : “Erano persone che non avevano mai fatto umorismo e che venivano a giudicarci, che erano capaci di umiliare così i ragazzi che avevano appena iniziato, perché erano alla fine della loro carriera e non riuscivano a riprendersi.

Non è stato per amore dei comici che l’hanno lanciato. Uno spettacolo è una macchina per fare soldi“, continua senza mezzi termini Waly Dia. Il nativo di Grenoble conserva ancora alcune lezioni dei suoi mesi trascorsi a Grenoble EREDITÀdove dichiara di aver appreso”il funzionamento della televisione, il montaggio, la pressione del pubblico, la censura e l’ipocrisia“.

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