Gérard Jugnot non si sente a suo agio nel parlare di Michel Blanc un mese dopo la sua partenza: “È un po’ presto…”

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Il resto dopo l’annuncio

Gérard Jugnot è oggi ospite di Bernard Montiel nel suo programma 1 ora con… trasmesso su RFM e già registrato. Ovviamente non poteva evitare le domande sulla perdita del suo amico Michel Blanc. Morto il 4 ottobre per arresto cardiaco all’età di 72 anni, non è stato solo collega della troupe Splendid ma anche compagno di viaggio fin dalla loro giovinezza. Gérard Jugnot, commosso, ha confidato quanto questa perdita lo sconvolge ancora.

Gérard Jugnot è ancora sconvolto dalla morte di Michel Blanc

È un’amicizia che risale a molto tempo fa. Gérard Jugnot ha conosciuto Michel Blanc a scuola. “Allora prendevi in ​​giro gli insegnanti?”gli ha chiesto Bernard Montiel, come scopriamo in un estratto rivelato dai nostri colleghi di Gala.Sì, l’ho conosciuto in quarta elementare, era da un po’ che non ci vedevamo molto, (…) ma quando ci siamo rivisti, come per la copertina di Paris Match [en avril dernier], abbiamo riso come degli idioti!ha confidato l’attore 73enne attualmente in promozione per il suo nuovo film Saremmo dovuti andare in Grecianelle sale il 13 novembre.

La loro relazione aveva resistito agli alti e bassi della vita e delle loro carriere separate, ma sfortunatamente i due attori si erano allontanati nel corso degli anni. Oggi Gérard Jugnot fatica ancora a parlare del suo lutto: “È tutta una parte della nostra vita che cambia, perché sono cinquant’anni di amicizia… Che dire… se non che è un po’ presto…”

Tributi che lasciano l’amaro in bocca

La morte di Michel Blanc ha scatenato un’ondata di omaggi, sia da parte del pubblico che dei suoi colleghi. Ma alcuni dettagli hanno infastidito Gérard Jugnot, come ha spiegato durante la sua apparizione nello show Telematina su 2, il 7 novembre. “C’era solo una piccola cosa che mi dava fastidio, ovvero che abbiamo parlato molto di Jean-Claude Dusse che era davvero una sua creazione ha fatto tantissime altre cose molto più profondoe culturale”, “, ha sottolineato.

Di fronte a Flavie Flament, ha tenuto a sottolineare che il suo amico non si limitava a ruoli comici: “E ancora una volta, non mi piacciono queste parole, è come i film d’autore e quelli commerciali. Non esistono film commerciali senza essere film d’arte.” Michel Blanc infatti rifiutò essere rinchiuso in un generee può contare sul suo amico di sempre per preservare la sua eredità cinematografica.

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