C’era tantissima gente martedì 5 novembre per la consegna della medaglia di Cavaliere dell’Ordine al Merito da parte di Nicolas Sarkozy a Benjamin Patou presso la Galerie Bourbon, nel 16° arrondissement di Parigi
Garou e Bruel, ai quali è associato in certe questioni, non sono potuti venire. Ma il casting manda ancora forte ad ogni sua festa: Claude Lelouch, ovviamente, visto che è il suo mentore, ma anche Carla Bruni-Sarkozy, Benjamin Griveaux, Christian Estrosi, Hervé Morin, Frédéric Beigbeder, Jonathan Cohen, l Il vecchio e giovane guardia del CAC 40, Cyrielle Claire, Caroline Barclay, Bernard Montiel, Luc Ferry e sua moglie Caroline, Sophie Davant e William Leymergie… Ciascuna testa incrociata è stata conosciuta, martedì scorso, 5 novembre, durante la cerimonia di premiazione di Cavaliere dell’ordine di merito da Nicolas Sarkozy a Benjamin Patou alla Galerie Bourbon, nel 16e quartiere di Parigi.
Ma chi è esattamente questo “Alessandro Magno” in moto perpetuo trasformato per l’occasione nel pezzo forte dello spettacolo che è solito organizzare?
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Alla guida del gruppo Moma
Il pronipote del profumiere Jean Patou, che ai suoi tempi regnava anche sulle notti parigine, è a capo di più di trenta “case”, tra cui Lafayette, Club 13 e L’Arc, ma anche il leggendario Boeuf sur le Toit e Lapérouse, ora disponibile in altre città e altri paesi. L’ex presidente della Repubblica, che lo conosceva fin dall’infanzia, in un discorso che più di una volta suscitò franco riso tra l’assemblea affollata sotto le pannellature di salotti dal soffitto piuttosto alto, esordì ad alta voce: «Non è necessariamente Benjamin quello ci è venuto spontaneo pensare quando si è trattato di premiare un cittadino esemplare da parte della Repubblica, eppure raramente una ricompensa è stata così meritata come quella che in nome della Repubblica darò a Benjamin Patou. Perché ciò che rende Benjamin così affascinante è che è molto più complesso di quanto vorrebbe far credere”.
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Nato a Neuilly-sur-Seine nel 1977, cinque anni prima che Nicolas Sarkozy conquistasse l’Eldorado della periferia occidentale, erede di un nome reso famoso dal prozio Jean, il profumiere, Benjamin Patou se la passava ancora male in vita.
Affranto dalla morte della madre all’età di 8 anni, si sente più a suo agio alle feste che al liceo. “Sono stato un somaro, ho preso il diploma di maturità”, ci confidò un giorno. In due decenni, però, è passato da questo status a quello di capitano d’industria, alla guida del Gruppo Moma, colossi della ristorazione e dell’ospitalità festiva di cui è fondatore, senza perdere la gioia di vivere sempre evidente.
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Nottambulo, iperattivo e buon amico, è un po’ come Alessandro il Beato, ma in perpetuo movimento. Il tipo che ride, si diverte ma tuttavia non riesce a rilassarsi. Circondato dalla moglie Emilie, sua colonna, e dai loro tre figli, commosso da questo pubblico di volti noti, Patou li ha salutati così: “Voi siete la colonna sonora del film della mia vita”. Tutti lodavano il suo fascino da acrobata e la sua capacità di intraprendere le cose senza mai arrendersi, anche nelle tempeste più grandi.