In Quello che sto cercandopubblicato da Éditions Fayard, Jordan Bardella racconta il suo viaggio, dalle origini familiari alle ambizioni politiche. Anche se il libro sarà in vendita questo sabato, Le Figaro è riuscito a procurarselo in anteprimaprima di condividerne alcuni estratti. In questa autobiografia, Jordan Bardella ripercorre la sua infanzia e più in particolare un complesso che lo ha bloccato per molto tempo. Il presidente della RN dice di aver sofferto per il suo nome, Jordan, che gli è valso “sorrisi beffardi e commenti condiscendenti”.
“Lontano dalla mia città…”: questa lacuna che preoccupava Giordano Bardella
“Spesso mi sentivo in imbarazzo quando, lontano dalla mia città, incontravo persone che non provenivano dal mio ambiente. Ho avuto difficoltà a dire il mio nome, ad accettarlo. Immerso in un mondo politico popolato da Arthur, Charles, François o Donatien provenienti da contesti più tradizionali, ero lontano dai primi nomi che risuonavano a Saint-Denis durante i miei primi vent'anni”, confida il giovane 29enne. Primo consapevole di questo nome, Jordan Bardella spiega che ce la farà “una forza“, poiché porta”(la sua) origine sociale e la traccia dei (suoi) antenati”. “Capirò più tardi che il mio nome è a pennarello in ferro caldola carta d'identità della mia classe sociale. Racconta le mie origini e segna la mia appartenenza ad un decennio”, assicura il (…)
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