L'arrivo di un figlio sconvolge la vita di ogni genitore, ma per Mathieu Ceschin questa paternità è segnata da un misto di gioia immensa e preoccupazioni profonde. Affetto da diverse malattie genetiche, l'ex agricoltore non ha lasciato che l'incertezza della sua salute gli impedisse di prepararsi per il futuro di suo figlio.
Mathieu Ceschin: la sua rara malattia genetica
Rivelato al pubblico durante la stagione 15 di L'amore è nel pratoMathieu Ceschin da allora si è distinto per la sua sincerità e resilienza. Nonostante un percorso di vita costellato di insidie, ha realizzato il suo sogno di diventare padre grazie alla maternità surrogata (GPA), culminato lo scorso maggio con la nascita del figlio Ezio. Questa felicità, tuttavia, arriva con realtà mediche difficili. Mathieu è infatti portatore di una rara malattia genetica, che costituisce uno dei principali ostacoli durante le sue procedure per la GPA.
Durante questo periodo, scoprì di essere portatore di altre due patologie genetiche. Nonostante questa notizia, ha perseverato e ha condotto test approfonditi per garantire che le sue condizioni non venissero trasmesse a suo figlio. I risultati dimostrarono che Ezio era fuori pericolo e che la malattia sarebbe morto insieme al padre. Tuttavia, la situazione resta grave: Mathieu vive con una spada di Damocle, consapevole di correre un forte rischio di subire un grave ictus.
Malattia genetica: da papà premuroso, Mathieu Ceschin sta già organizzando l'aldilà per suo figlio
Consapevole delle incertezze legate alla sua salute, Mathieu Ceschin ha deciso di anticipare il futuro di Ezio. In una sincera intervista per il podcast I genitori prima di tuttoha spiegato di aver preso accordi dettagliati per proteggere suo figlio. “A differenza dei genitori che non pianificano nulla, io ho pianificato tutto”, confida. Mathieu prese quindi misure finanziarie, ma pensò anche all'entourage di Ezio. In questo modo si è assicurato che, se necessario, una famiglia amorevole subentrasse. “A parte il dolore che sarà immenso per il piccolo, credo che la sua vita continuerà”, mette le cose in prospettiva, intriso di una certa filosofia di vita.
Mathieu vede nella sua malattia un paradosso che lo porta a vivere più intensamente. “La mia malattia mi ha davvero salvato la vita… Non ho paura di nulla perché ho una malattia che mi condanna”, dice. Determinato a rendere ogni momento indimenticabile, ha già deciso di frequentare la scuola a casa durante i primi anni di suo figlio, per condividere al meglio momenti preziosi e aiutarlo a scoprire il mondo in modo diverso.
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