David Cronenberg sul red carpet, questo forse per voi è un dettaglio…

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David Cronenberg, Diane Kruger e Vincent Cassel prima della proiezione del film “Les Linceuls” durante la 77a edizione del Festival di Cannes a Cannes, 20 maggio 2024. CHRISTOPHE SIMON/AFP

Dialogo post-mortem

Cosa stanno pensando? Sentono i fotografi urlare i loro nomi? A loro piace? O preferirebbero stare a casa, sdraiati sul divano, in boxer e una maglietta dal collo morbido, a guardare una serie che crea dipendenza? Nessuno lo sa, perché a Cannes, domande e dubbi esistenziali vengono trascinati dal flusso di proiezioni e salite di scale… Ecco allora il regista David Cronenberg e gli attori Diane Kruger e Vincent Cassel venuti a presentare Le Sindoni, la storia dell’inventore di un sistema rivoluzionario che permette di connettersi con esseri estinti.

Sguardo glaciale

Come entrare nel vivo della questione se non parlando degli occhiali di David Cronenberg? Da diversi anni, dalla cerimonia all’anteprima, dal festival al red carpet, il regista canadese indossa infatti questo divertente paio divenuto il simbolo materiale della sua creatività e della sua futurofilia. Ma di cosa si tratta, concretamente? Un paio di occhiali da ghiacciaio della marca Julbo, sviluppati in collaborazione con la Scuola Nazionale di Sci e Alpinismo di Chamonix. Il suo prezzo? 155 euro.

Visione doppia

Al suo fianco, anche Vincent Cassel indossava un paio di occhiali da sole. Molto più classici nello stile, meritano anch’essi una spiegazione. Nel mondo degli occhiali le lenti vengono classificate in cinque categorie, dalla più chiara alla più scura. In questo caso, l’attore ha optato per un paio dotato di lenti di classe 1, leggermente colorate e che lasciano passare l’85% della luce. Queste lenti possono quindi essere facilmente indossate in ambienti chiusi senza ridurre la vista. Raccontarvelo durante un festival, è l’ideale.

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Coppa amara

Diciamo la verità, questo morbido abito color prugna è molto meno ideale. Innanzitutto perché ha i revers a dente, del tutto fuori posto su una giacca doppiopetto, che richiede revers a lancia. Poi, e soprattutto, perché il suo taglio risulta terribilmente impreciso. Oltre all’abbottonatura eccessivamente bassa, noteremo, tra il colletto della camicia e quello della giacca, uno spazio che gli specialisti chiamano fessura del colletto e che tengono con assoluto orrore.

Giornata di ritrovo

Di fronte a tante imprecisioni, rallegriamoci di poter ammirare, proprio accanto ad esso, l’abito indossato dall’attrice Diane Kruger. Questa creazione raggiunge l’impresa sorprendente di evocare un rivestimento mal posizionato sul fondo di una piscina comunale e di promuovere, in particolare attraverso questo gioco di drappeggi, il lavoro artigianale inerente all’haute couture. È firmato Atelier Versace.

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Marc Beauge (Rivista)

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