Le signorine africane di Francia, incarnazioni della loro doppia cultura: Novità

Le signorine africane di Francia, incarnazioni della loro doppia cultura: Novità
Le signorine africane di Francia, incarnazioni della loro doppia cultura: Novità
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In un teatro parigino, centinaia di spettatori entusiasti, principalmente di origine ivoriana, gridano per i loro favoriti nell’elezione di Miss Costa d’Avorio/Francia 2024, uno dei tanti concorsi di bellezza in cui la diaspora africana della Francia celebra la sua doppia cultura.

Sul pavimento così come nei tre ordini di cesti sovrastanti, una folla composta proclama il suo sostegno alle 19 potenziali Miss.

“Vorrei ringraziare la diaspora. I nostri genitori hanno avuto dei bellissimi bambini in Europa”, si scalda uno degli ospiti della cerimonia.

Le bellezze si susseguono nelle sfilate di moda – abiti di cera, costumi da bagno, abiti da sera – in una stanza vivace.

Parlano i finalisti. Dopo quattro ore di gioiosa suspense, cade la scure: “È la numero 18!”

Lyse Amissah, fascia 18, piange di gioia. “Sono molto commossa, molto grata e molto orgogliosa di indossare questa sciarpa e questa corona”, ha detto sorridendo, con il trucco rigato di lacrime, la studentessa 22enne, nata in Francia da genitori ivoriani.

Qualche settimana prima, durante la prova generale di Miss, la giovane donna snella, dai corti capelli biondi tinti, aveva dichiarato di voler, attraverso le elezioni, “avvicinarsi il più possibile alle (sue) radici”, lei che “si era sempre bagnata in abiti ivoriani”. cultura.

“Viviamo in Francia, siamo molto orgogliosi di essere francesi e desideriamo anche mostrare la nostra cultura ivoriana”, osserva Flora Sy, presidente del comitato Miss Costa d’Avorio/Francia. “E anche in Costa d’Avorio vogliamo dimostrare che si tratta di un mix di culture, di un’emigrazione che sta avvenendo molto bene”.

– ‘Modello’ –

Un’osservazione diametralmente opposta è stata all’origine del primo concorso di Miss Africa in Francia, in questo caso Miss Mali/Francia, nel 2002, secondo la sua fondatrice Mams Yaffa.

Ancora tormentata dall’infelice invettiva del presidente Jacques Chirac sul “rumore e l’odore” presumibilmente generati dagli immigrati africani in Francia, la comunità maliana si è commossa nel 2001 alla trasmissione di un film, “Fatou la Malienne”, che raccontava il matrimonio forzato di una Donna franco-maliana da una cugina del Mali.

“Abbiamo sperimentato una percezione iperstigmatizzante. I maliani erano visti come persone non istruite, che vivono fuori, in condizioni antigeniche. A quel tempo, quando una giovane maliana usciva la sera a Parigi, diceva di essere senegalese o ivoriana”, ricorda Mams Yaffa.

La prima elezione di Miss Mali/Francia voleva quindi essere un evento positivo, “un quadro per la realizzazione di azioni militanti”, dice l’attuale vicesindaco del 18° arrondissement di Parigi, dove vive una grande comunità africana. Miss Mali/Francia è “un’ambasciatrice del doppio spazio, del co-sviluppo, un modello per le nostre sorelline”, dice.

I candidati presentano un progetto umanitario, il contrario di “sii bella e stai zitta”, ritiene Mams Yaffa. Lotta contro la depigmentazione cutanea, promozione dell’igiene, della salute, dell’istruzione… Temi evidenziati anche nelle altre elezioni di Miss Diaspora.

Nei giorni scorsi Miss Senegal/Francia ha parlato a Dakar con decine di giovani senegalesi “dell’impatto dell’immigrazione clandestina, per impedire loro di salire su una barca”, racconta Mamadou Thiam, presidente del comitato organizzatore franco-senegalese, che ha accompagnato lui.

Ha anche fatto due apparizioni televisive per diffondere il suo messaggio. “Facciamo le cose in piccolo, senza sponsor” ma con tanta buona volontà, osserva.

– Orgoglio –

Lyse Amissah, Miss Costa d’Avorio/Francia 2024, spiega che vuole aiutare a “rompere il tabù” dell’endometriosi – una malattia che di solito provoca forti dolori durante il ciclo e/o disturbi della fertilità – nel suo paese d’origine.

Tra il pubblico, ascoltano Miss Peul, Miss e Mister bellezza africana, ma anche alcune Miss Africane francesi o seconde classificate: Senegal, Mali, Togo, Gambia e i due Congo.

Paesi con cui Parigi intrattiene rapporti a volte burrascosi. In Mali, una giunta militare ha così cacciato le truppe francesi, presenti lì da dieci anni nell’ambito di un’operazione anti-jihadista, per rivolgersi alla Russia.

Una disputa diplomatica di cui la comunità maliana francese rifiuta di essere “il danno collaterale”, sottolinea Mams Yaffa, aggiungendo che Miss Mali/Francia partecipa ogni anno a Bamako all’elezione di Miss Mali. “Il problema sono i governi, non le loro popolazioni”.

Mentre le relazioni franco-ivoriane sono buone, Lyse Amissah parteciperà, a giugno, all’elezione di Miss Costa d’Avorio ad Abidjan.

Sta già sognando un nuovo successo lì. “Sono orgogliosa di essere ivoriana, sono anche orgogliosa di essere francese”, afferma “Ma sono particolarmente orgogliosa di poter rappresentare la Costa d’Avorio a livello internazionale”.

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