l’ondata di un’epica marziale, sensuale e straziante

l’ondata di un’epica marziale, sensuale e straziante
l’ondata di un’epica marziale, sensuale e straziante
-
>>

Léa Seydoux, Gijs Naber, Louis Garrel in “La storia di mia moglie” (2021), di Ildiko Enyedi.

Léa Seydoux, Gijs Naber, Louis Garrel in “La storia di mia moglie” (2021), di Ildiko Enyedi. PIRAMIDE/BATTAGLIA DI HANNA

ARTE – VENERDI 11 OTTOBRE ORE 12:45 – FILM

Mezzo secolo fa, in Europa, il servizio pubblico (la televisione, in Occidente, il cinema, in Oriente) produceva oggetti che somigliavano – da lontano – La storia di mia moglieadattamento di un classico della letteratura ungherese di Milan Füst, pubblicato nel 1942: la storia dell’amore che unisce e separa un capitano di mare olandese e una mondana parigina.

Fotografata con delicatezza dal direttore della fotografia Marcell Rév, la ricostruzione della Mitteleuropa degli anni ’20 è squisita ma un po’ anticonformista, le avventure sono raccontate senza fretta da attori sempre puntuali. Rimanere fedeli a questa patina significherebbe perdere ciò che rende grande il film, il cui stemma è affisso ai margini della storia: inquadrature di balene che volteggiano sotto le onde sulla cui superficie naviga il capitano Jakob Störr (Gijs Naber).

Ciò che Ildiko Enyedi filma veramente è ciò che sta sotto. Da qualche parte, nel profondo della breve felicità e della lunga infelicità del capitano e socialite Lizzy (Léa Seydoux), si trovano le cause profonde della guerra tra uomini e donne. Quella che pensavamo fosse una saggia storia d’amore è in realtà un’epopea marziale, sensuale e straziante.

Amore quasi infinito

Per liberarsi dalla “malattia del marinaio”, Jakob scommette con il truffatore Kodor (Sergio Rubini) che sposerà la prima donna che varcherà la soglia del bar dove i due uomini stanno bevendo. Partito Kodor, il marinaio si dirige verso il tavolo del prescelto, che ha visto solo di spalle. Fortuna: quando gira la testa, ha il volto di Léa Seydoux. Una donna radiosa, che nulla sorprende, nemmeno la proposta di matrimonio che segue pochi secondi dopo l’incontro con il colosso barbuto, che ha conservato qualcosa di infantile nel volto e nello sguardo.

Non sapremo nemmeno il suo nome di nascita, figuriamoci cosa l’ha portata in questo porto. Ma Jakob è un uomo che vuole comprendere e dominare ciò che ama. A questa richiesta Lizzy risponde laconicamente. Gijs Naber, che lo è in quasi ogni aspetto, non nasconde nulla dei difetti del suo carattere, ma ricorderemo soprattutto l’amore quasi infinito che nutre per questa donna che il caso ha messo sulla sua strada. È tutto nel “quasi”.

Se Léa Seydoux conserva gelosamente il mistero di Lizzy, non nasconde nulla, né il suo amore per la vita, né il suo desiderio di libertà. Vorrebbe essere libera di amare di più l’uomo che ha scelto. Oltre alla qualità della scrittura cinematografica, di immensa inventiva, è la luce gettata dall’attrice su questa storia a rendere la bellezza di La storia di mia moglie.

La storia di mia mogliefilm d’Ildico Enyedi (Hong., All., It., Fr., 2021, 169 min). Con Léa Seydoux, Gijs Naber, Louis Garrel, Sergio Rubini, Jasmine Trinca.

Tommaso Sotinel

Riutilizza questo contenuto

-

PREV Jamel Debbouze in viaggio con la madre Fatima: foto toccanti mano nella mano
NEXT come Léna Situations e Malia Obama, si innamora delle ultime stampe alla moda