Il comico Djimo preso di mira dalle indagini giudiziarie per stupro

Il comico Djimo preso di mira dalle indagini giudiziarie per stupro
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Due comici della troupe Paname sono oggetto di un’indagine per “stupro”, rivela una lunga inchiesta di Mediapart su MeTooStandUp pubblicata venerdì. Djimo e Lenny M’Bunga sono “posti sotto lo status di testimone assistito” per “stupro commesso in una riunione” per Djimo e per “complicità nello stupro commesso in una riunione” per il secondo.

Come precisa Mediapart, questo status indica che la giustizia non ha elementi sufficienti per incriminare i due uomini. Secondo le informazioni dei media online, all’inizio del 2024 è stata aperta un’indagine giudiziaria.

I fatti contestati dai due cabarettisti

All’origine del procedimento, Elise Vigné, doppiatrice. Nel 2015 è stata direttrice del Paname Art Café fondato da Karim Kachour. Secondo il suo racconto, dopo una serata alcolica a casa con i due comici, avrebbe accettato di fare sesso con Lenny M’Bunga. Il suo accolito sarebbe entrato nella stanza “prima di penetrarla”, mentre lei era “distesa a pancia in giù”, “in procinto di [s’]messo a dormire», ha spiegato nella denuncia depositata nel marzo 2023 alla quale Mediapart ha avuto accesso.

Le ultime informazioni sul movimento #Metoo

Secondo il comico Akim Omiri, al quale il denunciante si è confidato il giorno dell’incidente, Lenny M’Bunga ha menzionato in uno schizzo una scena vicina a quella vissuta dalla giovane donna. Secondo l’avvocato di Lenny M’Bunga, “non ha assolutamente detto questo in uno schizzo fatto nove anni fa”. Indica inoltre che il comico “nega fermamente di aver commesso la minima offesa”. Gli avvocati di Djimo hanno inoltre precisato che il loro cliente “contesta con molta forza” i fatti e “desidera continuare a collaborare con l’autorità giudiziaria”.

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