Apprensione per Oliviero Toscani, 82 anni, ricoverato da questa mattina al pronto soccorso dell’ospedale di Cecina (Livorno): le sue condizioni sarebbero molto gravi. Il celebre fotografo, residente nella vicina Casale Marittimo (Pisa), è affetto da due anni da una malattia rara e incurabile, l’amiloidosi, che lo stesso Toscani ha reso pubblica lo scorso agosto. Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, oggi a Cecina per un sopralluogo alla struttura sanitaria, ha voluto salutare Toscani non appena ha saputo che si trovava in ospedale. “In un anno ho perso 40 chili. Non riesco nemmeno più a bere vino: il sapore è alterato dai farmaci”, ha rivelato Toscani, che il 28 febbraio compirà 83 anni, in un’intervista al Corriere della Sera del 28 agosto, spiegando che stava subendo un trattamento sperimentale. L’amiloidosi è una malattia rara caratterizzata da un accumulo anomalo di proteine che si depositano in vari tessuti dell’organismo, danneggiando gli organi e causando disfunzioni che possono essere fatali. “Non si sa” quanto tempo mi resta da vivere, ha ammesso, “ma ho vissuto bene e non ho paura di morire”, “di certo vivere così non mi interessa. Devo chiamare il mio amico Cappato – ha detto in quell’occasione – lo conosco da quando era ragazzo.” La sua ultima apparizione televisiva è stata un’intervista su La7 a settembre, mentre in pubblico, il 24 settembre, è stato visto durante una visita, su sedia a rotelle, alla sua mostra “Fotografia e Provocazione” al Museum für Gestaltung di Zurigo, in Svizzera, dove ha studiato. Figlio di Fedele, il primo fotoreporter del Corriere della Sera, Toscani è nato a Milano e ha studiato fotografia e grafica all’Università delle Arti di Zurigo dal 1961 al 1965. Conosciuto a livello internazionale per la sua forza creativa, in sessant’anni di carriera ha spaziato dalla pubblicità per grandi brand, soprattutto di moda, a campagne di interesse e impegno sociale. Come fotografo di moda, ha collaborato con numerosi giornali e riviste. Dal 1982 al 2000 ha creato l’immagine, l’identità, la strategia di comunicazione e la presenza online di United Colors of Benetton, trasformandolo in uno dei marchi più conosciuti al mondo. Nel 1990 ha ideato e diretto Colors, la prima rivista globale al mondo che ha anticipato l’impegno su molti temi attuali, dall’ambiente ai migranti al razzismo. Nel 1993 ha ideato e diretto Fabrica, centro di ricerca sulla creatività nella comunicazione moderna. Una carriera condensata nel libro ‘Ne ho fatte di tutti i colori’ (La Nave di Teseo, 2022). Nel suo libro dei ricordi c’è di tutto, da John Lennon ad Andy Warhol, da Muhammad Ali a Lou Reed, da John Lennon a Mick Jagger. Per la moda da Donna Jordan a Claudia Schiffer, a Monica Bellucci, ma anche Carmelo Bene, Federico Fellini e perfino un giovane Silvio Berlusconi. Tra i suoi scatti più famosi ci sono ‘Chi mi ama mi segua’ del 1973, la pubblicità dei jeans Jesus, ‘Bacio tra prete e monaca’ del 1991, ‘Tre cuori bianco/nero/giallo’ del 1996, ‘No-Anorexia’ del 2007 con la modella Isabelle Caro, 31 chili per 1,64 metri, morta qualche anno dopo, o la serie ‘Razza Umana’, studio socio-politico, culturale e antropologico nato nel 2007.
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