Dai loro vari punti di vista: Nicky Butt e Paul Scholes erano nel palco dei direttori, Ryan Giggs era nell’area tecnica nel suo ruolo di direttore sportivo e assistente allenatore del Salford e, presumibilmente, Gary, Phil Neville e David Beckham stavano seguendo in TV come non erano presenti alla partita di persona: i famosi proprietari del club della League Two sapevano cosa doveva fare la loro squadra per fermare i padroni di casa.
Ma sapere cosa fare ed essere effettivamente in grado di farlo sono due cose molto diverse.
La brutale realtà è che la “Classe di 92” nel suo periodo migliore era a un livello ben al di là di qualsiasi cosa la squadra di Salford fosse capace.
Se Kylian Kouassi fosse stato in grado di deviare in porta l’eccellente cross dalla sinistra di Hakeeb Adelakun da una posizione centrale al limite dell’area da sei yard, Salford avrebbe dimezzato il vantaggio del Manchester City e si sarebbe sentito come se avessero ancora speranze in un enorme shock.
Invece, Kouassi ha respinto la palla dalla rete e in pochi secondi O’Reilly ha realizzato il suo gol d’esordio nell’angolo più lontano dall’altra parte del campo.
Quei pochi secondi hanno sottolineato il divario di classe che rimane tra una squadra che lotta per la forma in Premier League e una che ha vinto partite per divertimento tre livelli sotto.
L’entità della sconfitta, la più grande del Salford come club della lega, è stata un risultato deludente per un Salford in trasferta seguito da oltre 5.000.
Certo, solo cinque miglia separano Moor Lane dall’Etihad Stadium, ma il Salford era sostenuto da un seguito più grande di quello che effettivamente ha il suo campo, il che almeno dimostra che c’è supporto locale per un club che ha lottato per attirare un pubblico significativo sin dalla sua promozione a la Lega Calcio nel 2019.
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