L’UDC Svizzera si è occupata della sicurezza interna ed esterna della Svizzera in occasione della riunione dei dirigenti del 2025 a Bad Horn. Gli esperti hanno parlato di sfide geopolitiche, delle “debolezze dell’esercito svizzero”, delle conseguenze di una “migrazione incontrollata” e dell’importanza della neutralità.
Il partito ritiene che la sicurezza della Svizzera sia minacciata dalle decisioni politiche sbagliate, dai trattati dell’UE e dalla leadership inadeguata del Dipartimento della Difesa sotto la consigliera federale Viola Amherd.
Una panoramica delle critiche e delle richieste:
Secondo i relatori dell’UDC la Svizzera non è attualmente in grado di garantire autonomamente la propria sicurezza interna ed esterna. Ciò è dovuto, tra l’altro, alle decisioni sbagliate e alle lamentele del Dipartimento della Difesa.
La consigliera federale Viola Amherd è stata aspramente criticata soprattutto per aver dato priorità alle questioni di genere nell’esercito e per la sua decisione sulla fornitura di armi all’Ucraina. Il partito sostiene che questa politica mette in pericolo la neutralità, l’indipendenza e la capacità di difesa della Svizzera. “Dimettersi, signora Amherd!”, scrive l’UDC in un comunicato stampa.
La conferenza ha affrontato il tema delle crescenti minacce rappresentate dall’immigrazione clandestina, dall’aumento della criminalità e dall’avvicinamento della Svizzera alla NATO. Secondo l’UDC ciò mette in pericolo la comprovata neutralità della Svizzera, che da oltre 200 anni protegge il Paese dai conflitti internazionali.
La conclusione della conferenza di quest’anno è chiara: la Svizzera deve ripristinare la propria sicurezza interna ed esterna. Ciò richiede una leadership credibile, in particolare nel Dipartimento della Difesa e nell’Esercito.
Il partito chiede una nuova leadership nel Dipartimento della Difesa e sottolinea che la sicurezza è la base della libertà e dell’autodeterminazione. La richiesta centrale della conferenza: le dimissioni del consigliere federale Amherd per “spianare la strada a una Svizzera sicura, neutrale e libera”.
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