Un preallarme per il ciclone è stato attivato questo venerdì mattina a Mayotte mentre si avvicina la tempesta tropicale Dikeledi, che dovrebbe passare domenica 140 km a sud dell’arcipelago.
Un preallarme ciclone è scattato venerdì mattina a Mayotte all’avvicinarsi della tempesta tropicale Dikeledi, che dovrebbe passare domenica 140 km a sud del piccolo arcipelago, devastato dal ciclone Chido meno di un mese fa – si apprende dalla prefettura. L’allerta è in vigore dalle 9:00 ora locale, ha riferito la fonte in un comunicato stampa.
Al momento del passaggio nei pressi di Mayotte di questo sistema di bassa pressione che avrebbe poi potuto raggiungere lo stadio di “forte tempesta tropicale”, Meteo Francia prevede “Raffiche di vento di 90-100 km/h” et “rischio di sommersione marina sulle coste”. Di “precipitazioni forti e discontinue” sono attesi dalla sera del sabato e fino alla notte tra domenica e lunedì.
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“Preparare riserve di illuminazione”, “acqua, cibo”
Il 14 dicembre Mayotte è stata devastata dal Chido, accompagnato da raffiche di vento che superavano i 220 km/h. Il passaggio di questo intenso ciclone tropicale, il più devastante vissuto dal piccolo arcipelago francese nell’Oceano Indiano negli ultimi 90 anni, ha provocato almeno 39 morti e più di 5.600 feriti, distruggendo molte abitazioni precarie nel dipartimento più povero della Francia.
Prima del transito di Dikeledi, la prefettura ha raccomandato ai residenti di anticipare tutti i trattamenti farmacologici in caso di patologie e “preparare le riserve di illuminazione”, “acqua, cibo non deperibile e un kit di pronto soccorso”. Si consiglia di contattare anche le persone con insufficienza renale o respiratoria “senza indugio” la loro struttura sanitaria abituale.
Il prefetto ha chiesto ai residenti di annullare le uscite all’aperto previste per questo fine settimana, per sistemare oggetti e ostacoli “potrebbero costituire pericoli o proiettili” in caso di raffiche di vento e per facilitare l’evacuazione dell’acqua. I cicloni di solito si sviluppano nell’Oceano Indiano da novembre a marzo, ma quest’anno le acque superficiali della zona sono vicine ai 30°C, fornendo più energia per le tempeste, un fenomeno di riscaldamento globale osservato anche quest’autunno nel Nord Atlantico e nel Pacifico.