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“In Belgio la RTBF censura Trump ma invita gli islamisti”

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FIGAROVOX/TRIBUNA – L’emittente pubblica belga ha deciso di non trasmettere in diretta il discorso d’insediamento del presidente americano, difendendosi in retrospettiva di ogni censura. Questa scelta rivela la persistenza del “cordone sanitario” in Vallonia, deplora il senatore onorario belga Alain Destexhe.

Alain Destexhe è un ricercatore del Gatestone Institute, un think tank conservatore americano, senatore onorario belga ed ex presidente dell’International Crisis Group.


I francesi a volte hanno l’opportunità di scoprire la desolazione del panorama mediatico belga francofono. Su CNews, Pascal Praud ha recentemente preso in giro RTBF, il canale pubblico belga. Unica al mondo, ha trasmesso in streaming il discorso inaugurale di Donald Trump “leggero spostamento per prendere tempo per l’analisi” perché, secondo il giovane vicedirettore editoriale, Trump aveva “ha fatto commenti razzisti, di estrema destra, xenofobi e di incitamento all’odio”. Questo annuncio, fatto in un tono improntato all’evidenza e alla buona coscienza, è stato seguito senza alcun umorismo dalla precisione che lui ha espresso “non era una questione di censura” !

In realtà, la censura è effettivamente praticata dai media belgi francofoni, che si arrogano questo diritto quando si tratta di combattere quella che chiamano “estrema destra”…

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