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uno scrittore propone “Il test di Courbet”

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Tutto è iniziato su Mastodon, quando un contatto mi ha chiesto della mia recente presenza su Substack, spiegando: “ Io non sono lì perché difendono la libertà di parola dei nazisti.» Allora sono andato a leggere l’articolo di Numerama che ha condiviso con me, e mi ha chiesto della mia presenza su Substack, io che mi rifiutavo di stare su X, o su Facebook, o su Instagram, per scelte politiche ed editoriali dei loro proprietari.

Tutto ciò ha ispirato in me un esperimento: testare la moderazione di alcune piattaforme di fronte all’arte, utilizzando il famoso dipinto di Courbet, L’origine del mondo come rivelatore.

Copri questa piattaforma…

Questo dipinto, dipinto da Gustave Courbet nel 1866, continua a farci mettere in discussione il nostro rapporto con la censura e la libertà di espressione artistica.

Prima nascosto dietro una tenda verde con il suo primo proprietario, poi accuratamente nascosto per anni dietro una cornice a doppio fondo con Jacques Lacan, fa oggi parte delle collezioni del museo d’Orsay. Nel 2011 Facebook censurava ancora le riproduzioni fotografiche, provocando un dibattito legale con un utente francese. Questa storia di censura e visibilità lo rende un test particolarmente rilevante per valutare la maturità (o il lassismo) delle piattaforme digitali.

Nel 1950 Alan Turing propose il suo famoso test sull’intelligenza artificiale: se una macchina può dialogare con un essere umano senza che quest’ultimo possa determinarne la natura artificiale, può essere considerata “intelligente”.

Nel 2025 propongo il “test di Courbet”: se una piattaforma censura L’origine del mondopur tollerando l’incitamento all’odio, non riesce a dimostrare un’intelligenza sociale e artistica fondamentale.

L’origine del mondo

…che non potevo vedere?

Martedì 7 gennaio 2025, nel primo pomeriggio, ho pubblicato questa tabella su tre piattaforme: Substack, Bluesky e Mastodon. Dieci ore dopo, i risultati rivelano le rispettive filosofie. Non ho effettuato questo test su X, Facebook e Instagram perché non sono presente su queste piattaforme e non desidero esserlo.

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I lettori attivi sono invitati a sostenere questo test e a condividere i loro risultati. [Ndlr : en outre, la relation conflictuelle entre le tableau de Courbet et les outils de Meta est déjà amplement documentée]

Eseguo un test – che io chiamo “il test di Courbet”. Per favore fatemi sapere cosa ne pensate. www.musee-orsay.fr/fr/oeuvres/l… #test #art #courbet #orsay

[image or embed]

— David Camus ???????? (@davidcamus.bsky.social) 7 gennaio 2025 alle 13:08


Ok, già un primo risultato del test: su Bluesky, l’immagine è stata appena nascosta (non da me) dal messaggio “contenuto per adulti” Ok, primo risultato del test: su Bluesky, l’immagine è appena stata nascosta (non da me) da il messaggio “contenuti per adulti”.

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— David Camus ???????? (@davidcamus.bsky.social) 7 gennaio 2025 alle 14:15

I risultati

Su Mastodon, non solo il dipinto non è stato censurato, ma ha suscitato reazioni divertite (e divertenti), e curiose di vedere il risultato. Su Substack è rimasto visibile e ha ricevuto anche un like (ma ne ho pochissimi abbonati). Per quanto riguarda Bluesky, il suo sistema di moderazione si è rivelato il più sofisticato: i contenuti vengono contrassegnati automaticamente “per adulti “, ma ogni utente può regolare le proprie impostazioni per vedere o nascondere questo tipo di contenuti, come in un museo che avvisa i suoi visitatori prima di una determinata stanza.

Questo approccio contrasta con quello di Facebook nel 2011, che praticava una censura totale. Censura che mi ha portato, a suo tempo, a cancellarmi da questa piattaforma.

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Oggi questo test mi aiuta a scegliere le mie piattaforme. Se una piattaforma tollera (non dico “promuove”, come fanno X e Meta) in nome di “libertà di parola» (Anglosassone) disinformazione o discorso che offende la mia sensibilità, ma non mi costringe a espormi ad esso, e non censura “L’origine del mondo”, quindi questa piattaforma è – forse – secondo me.

Il che non significa che sia per te; ognuno ha il proprio grado di sensibilità politica, culturale, ecc. Abbiamo anche il diritto di scegliere di non essere esposti a determinati contenuti, proprio come desideriamo essere lasciati soli quando chiacchieriamo con gli amici in un bar. Nessuno vuole essere disturbato dal portafoglio locale.

Come preconclusione

Questo test di Courbet è ovviamente solo un indicatore tra gli altri per valutare una piattaforma. Entrano in gioco altri criteri: la qualità dei contenuti, la pertinenza delle discussioni, la trasparenza della moderazione o anche la protezione dei dati personali.

Tuttavia, rivela qualcosa di essenziale: la capacità di una piattaforma di gestire la complessità culturale e di rispettare sia la libertà di espressione artistica sia la scelta degli utenti di gestire la propria esposizione a contenuti sensibili. E se vuoi discutere di tutto questo e non sei scioccato da un ammiratoreL’origine del mondosai dove trovarmi.

Trova David Camus su Substack.

Bonus editoriale: Eppure, leiTuring

Il test di Turing valuta la capacità di una macchina di imitare l’intelligenza umana in un modo che risulta impercettibile ad un osservatore umano. In quanto tale, rappresenta uno strumento importante nel campo dell’intelligenza artificiale (AI) che riproduce quindi un comportamento intelligente e non la capacità di pensare come un essere umano.

Nel suo funzionamento, il test di Turing coinvolge un interrogatore umano, un essere umano e una macchina, gli ultimi due sono nascosti e comunicano solo per iscritto. L’interrogatore deve determinare chi è la macchina, mentre questa cerca di spacciarsi per umana. Se l’interrogante non riesce a distinguere la macchina dall’essere umano, la prima supera il test, dimostrando la sua capacità di copiare l’intelligenza umana.
Tuttavia, i limiti sono noti: non misura realmente la comprensione o la coscienza della macchina, ma la sua capacità di imitare le risposte umane. Allo stesso modo, questo approccio non tiene conto di altre forme di intelligenza, come la creatività, le emozioni o la percezione. Infine, superare il test non significa necessariamente che la macchina sia cosciente o che abbia un’intelligenza paragonabile a quella umana.

Illustrazione: Gustave Courbet,I disperati1843-1845

Di David Camus
Contatto: [email protected]

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